03
Apr

Brexit, Gualtieri: se ci sarà accordo bene, ma se richiesta lunga estensione non può essere rifiutata. Brexit tragico errore

“Dopo due anni di negoziati, tre voti falliti e quattro giorni dopo la data in cui il Regno Unito avrebbe dovuto originariamente lasciare l’UE, Theresa May ha finalmente deciso di sedersi a un tavolo con il leader dell’opposizione per cercare di trovare un’intesa sulla Brexit. Meglio tardi che mai.”

Lo ha detto Roberto Gualtieri, eurodeputato del Partito Democratico e membro del Brexit Steering Group, nel corso del dibattito odierno del Parlamento Europeo sull’uscita del Regno Unito dall'UE.

“Abbiamo sempre detto che una relazione più stretta tra Unione Europea e Regno Unito sarebbe positiva, e se Theresa May e il suo partito son pronti a cambiare le loro linee rosse e su queste basi si formerà una maggioranza credibile in parlamento, è possibile modificare e rafforzare rapidamente la dichiarazione politica allegata all'accordo di ritiro. Se invece il Parlamento britannico continuerà a essere incapace di trovare una soluzione, allora occorre dare la parola al popolo britannico. Per questo una lunga estensione non deve essere esclusa, e se verrà richieste con solide motivazioni e con un impegno alla cooperazione leale, dovrà essere accordata.  Occorre fare il possibile per evitare un no deal, ma in ogni caso i cittadini non devono pagare il prezzo di un fallimento della loro classe politica, e per questo se il no deal si dovesse materializzare ci batteremo per un ring fencing dei diritti dei cittadini. I cittadini britannici sono e restano cittadini europei e le loro voci e i loro diritti non saranno ignorati in quest’Aula. La verità è che la Brexit è un tragico errore. È una soluzione in cui perdono tutti, fondata su una montagna di bugie, perché la cittadinanza europea è un concetto pieno di sostanza e perderla non aumenta la sovranità, anzi, la riduce. Quindi quello che possiamo fare è minimizzare questa riduzione dei diritti. Ma in ogni caso – ha concluso Gualtieri – non diremo mai che la Brexit è una soluzione positiva.”