Il Gruppo S&D lanciò una campagna già nel 2014 per chiedere all’Unione Europea di mettere in campo una strategia integrata per affrontare gli aspetti multidimensionali della povertà infantile. La Garanzia europea per l'infanzia è diventata una delle flagship policies del nostro Gruppo durante questi anni e anche in occasione dell’ultima campagna elettorale. Oggi, grazie alle misure specifiche di concentrazione tematica inserite nel nuovo Fondo Sociale Europeo Plus, che vincolano gli stati membri a dedicare almeno il 5% delle risorse FSE+ nazionale per combattere la povertà infantile e alla nuova proposta di Raccomandazione del Consiglio pubblicata dalla Commissione Europea lo scorso 24 marzo, la Garanzia per l’Infanzia è oggi realtà. Il suo obiettivo principale è quello di garantire che ogni bambino a rischio di povertà o esclusione sociale nell'UE abbia accesso a un'assistenza sanitaria gratuita di qualità, istruzione, assistenza all'infanzia gratuita di qualità, alloggi dignitosi e un'alimentazione adeguata.
Inoltre, il piano d'azione del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, pubblicato il 4 marzo 2021 mira a trasformare i principi del pilastro sociale in azioni concrete, compresa la garanzia per l’infanzia. Propone inoltre obiettivi principali che l'UE dovrà raggiungere entro il 2030, compreso un obiettivo di ridurre di 15 milioni il numero di persone in povertà o esclusione sociale, di cui almeno 5 milioni di bambini.
La commissione EMPL ha adottato due interrogazioni orali (OQs) sia alla Commissione che al Consiglio, e una bozza di risoluzione, lo scorso 19 aprile, dossier che arrivano rapidamente in plenaria in modo da avere un dibattito e il testo approvato prima dell'adozione formale della Raccomandazione da parte del Consiglio (prevista per giugno) e del vertice di Porto di maggio (7 maggio).
La proposta della Commissione è accolta con favore dal nostro gruppo e dai vari stakeholder del settore - Save The Children, Eurochild, EASPD e molti altri. Un’ottima base di partenza su cui il PE avanza suggerimenti di modifica per innalzare ulteriormente l’asticella dell’ambizione.
Si è trattato di un lavoro consensuale tra tutti i Gruppi politici in Commissione EMPL, con alcuni elementi di discussione sui temi della proposta di istituire un’autorità europea per l’infanzia (proposta di Renew su cui diversi Gruppi hanno espresso qualche perplessità, ma che alla fine abbiamo supportato in Commissione EMPL anche vista la formulazione sufficientemente generica del paragrafo) e su alcune discussioni inerenti al linguaggio della risoluzione, per renderlo più sensibile alle questioni di genere, alla situazione di vulnerabilità dei bambini provenienti da contesto migratorio o appartenenti a minoranze etiche e alle famiglie LGBTQI+.
Tutte le nostre richieste e proposte sono state adottate, in particolare:
- investimenti più ambiziosi dell'FSE + e di tutte le risorse dell'UE disponibili complementari agli investimenti nazionali,
- indicatori di qualità all’interno delle Raccomandazioni Specifiche per Paese nel semestre europeo e rafforzamento del Social Scoreboard, in particolare tramite l’utilizzo di dati disaggregati e di qualità.
- misure più ambiziose per quanto concerne le politiche abitative e per i bambini senza dimora,
- Attenzione ai problemi specifici del COVID-19, inclusi la salute mentale, la violenza domestica, gli impatti negativi dell'apprendimento a distanza sui bambini vulnerabili e quelli in povertà,
- un approccio mirato e attenzione particolare ai bambini che affrontano discriminazioni multiple (bambini con disabilità, in assistenza istituzionale, background migrante e minoranze etniche, ecc.)
- rafforzamento dei piani d'azione nazionali della Garanzia per l’Infanzia, in particolare, per includere piani di investimento chiari e posti di lavoro sostenibili, politiche occupazionali mirate che assicurino nuovi posti di lavoro con condizioni di vita e di lavoro dignitose.