08
Giu

Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale 2021-2027 – Europa globale

Si tratta del voto finale in seconda lettura del regolamento che istituisce il nuovo strumento finanziario per il vicinato, lo sviluppo e la cooperazione internazionale (NDICI - Global Europe), che promuove i valori, i principi e gli interessi dell'UE in tutto il mondo, con particolare riguardo agli SDGs, l'Agenda 2030 e l'accordo di Parigi.

Lo strumento, che avrà una dotazione di 79,5 miliardi di euro per il QFP 2021-2027, rappresenta un grosso elemento di innovazione nel finanziamento dell'azione esterna dell'Unione europea. L’idea di fondo infatti è stata quella di razionalizzare e fornire un quadro organico e coerente a tutti gli strumenti di finanziamento esistenti..

Nel complesso sono diversi e importanti i risultati ottenuti dal Parlamento e dal nostro gruppo, in particolare:

• definizione di un atto delegato che determina obiettivi e aree prioritarie

• strutturazione di un dialogo geopolitico di alto livello tra l'AR/VP e i Commissari e il Parlamento europeo, da svolgersi almeno due volte l'anno per la definizione delle priorità strategiche

• un aumento della quota di spesa del regolamento dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS), e l’impegno di almeno il 20% dell'APS sia dedicato all'inclusione sociale e allo sviluppo umano, compresi i servizi sociali di base, come la salute, l'istruzione, la nutrizione, l'acqua, le strutture sanitarie e l'igiene, e la protezione sociale

• un aumento dell'obiettivo per l'azione per il clima dal 25% al 30%

• un compromesso equilibrato sul capitolo migrazione. Abbiamo limitato al 10% l'applicazione della leva a sostegno alla gestione e alla governance della migrazione. E soprattutto siamo riusciti ad evitare qualsiasi tipo di condizionalità agli aiuti.

• l'inclusione di valutazioni ex-ante, per determinare le possibili implicazioni e i rischi delle azioni finanziate per quanto riguarda i diritti umani, l'accesso alle risorse naturali come la terra e gli standard sociali.

• il finanziamento dei meccanismi di protezione dei difensori dei diritti umani a rischio, così come dei mediatori e di altri attori della società civile coinvolti nelle crisi.

• una formulazione che prevede la sospensione dell'assistenza in caso di degrado della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto in paesi terzi.