Relazione di iniziativa in risposta al documento di valutazione, da parte della Commissione, sullo stato di attuazione della Direttiva, che data dal 2009 e si applica in tutte le sue componenti dal 2013. La Direttiva armonizza completamente il settore dei giocattoli che circolano nel Mercato interno UE, che devono rispettare soglie molto restrittive per le sostanze chimiche potenzialmente tossiche, soglie di rumore o di resistenza a distacco di parti o a rischi di danni fisici (infiammabilità etc.). Nella Relazione si riconosce che la Direttiva ha giocato fin qui un ruolo positivo nel garantire un elevato livello di protezione dei bambini durante il gioco, momento fondamentale per il loro sviluppo fisico e cognitivo. Tuttavia, come emerso dalla stessa valutazione della Commissione, presenta alcuni problemi di attuazione, sia perché ad esempio alcune parti non sono emendabili (in particolare riguardo ad alcune sostanze chimiche con deroghe troppo estese, come ad esempio nel caso dei cancerogeni e mutageni, o nel frattempo emerse come più pericolose del previsto o a nuove sostanze prima non considerate, come gli interferenti endocrini), sia perché pur essendo una Direttiva si comporta di fatto come un Regolamento. Attualmente, inoltre, è presente una distinzione tra i bambini sotto i 36 mesi, che beneficiano di una protezione massima, e gli altri, ma questa distinzione viene spesso usata dai produttori per aggirare le regole restrittive, indicando che un giocattolo è per bambini oltre i 36 mesi anche quando palesemente può essere utilizzato da bambini più piccoli (ad esempio peluche o altro). Per queste ed altre ragioni, si chiede la revisione della Direttiva e la sua conversione in Regolamento. La Relazione identifica poi altri problemi in particolare nell’enforcement, visto che attualmente i giocattoli sono tra i prodotti con maggiori notifiche nel sistema Rapex-Safety Gate sui prodotti non sicuri, in particolare per via della proliferazione online di giocattoli che circolano con il marchio CE (che dovrebbe garantire conformità alla legislazione UE) ma in realtà si rivelano illegali e anche pericolosi, con parti che si staccano facilmente (con rischio di ingestione e soffocamento) o infiammabili, troppo rumorosi etc. Se il DSA affronterà in parte i problemi dell’e-commerce, va rafforzata anche l’azione della vigilanza del mercato, che ora è molto diseguale da uno Stato membro all’altro e non riesce a coprire con efficacia tutti i giocattoli che circolano nell’UE. Inoltre, viene segnalata l’insufficienza della raccolta dei dati a livello europeo e si propone la creazione di un database europeo sugli incidenti e gli infortuni, con una sezione speciale sui giocattoli. La Relazione affronta infine le sfide legate ai giocattoli connessi, che hanno mostrato vulnerabilità ad interventi dall’esterno volti a manipolare o anche solo localizzare i bambini, e chiede alla Commissione di tenerle in considerazione nella revisione o intervenendo in altri atti legislativi (come la Direttiva sugli apparecchi radio o il Cybersecurity Act).