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Programma strategico per il 2030 "Percorso per il decennio digitale"

Nel 2020 la Commissione europea ha annunciato l'intenzione di rafforzare la sovranità digitale dell'Europa entro il 2030.

Nel marzo 2021, ha pubblicato una comunicazione relativa al decennio digitale, dove definisce un quadro strategico globale per la trasformazione digitale del continente al fine di garantire coerenza e sinergie tra tutte le iniziative politiche, le azioni, le misure e gli investimenti nella sfera digitale a livello nazionale e dell'Unione. L’esecutivo ha così proposto una bussola digitale per il decennio digitale dell'UE (Digital Compass) che si sviluppa intorno a quattro punti cardinali: competenze digitali; digitalizzazione delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici; infrastrutture digitali sicure e sostenibili.

Per raggiungere gli obiettivi e i target settoriali della Bussola, è stato proposto di istituire un programma strategico tramite Decisione del Parlamento e del Consiglio, quindi un atto giuridico vincolante che istituisce un nuovo meccanismo di governance e cooperazione per conseguire gli obiettivi e i traguardi comuni.

I progressi compiuti a livello di UE verso il conseguimento degli obiettivi saranno monitorati mediante l'indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI). Tale monitoraggio si basa su indicatori chiave di prestazione, definiti su base annua dalla Commissione consultando gli Stati membri e inseriti nell'indice DESI, nonché sulle traiettorie previste a livello di UE, individuate dalla Commissione attraverso una stretta cooperazione con gli Stati membri.

Ai fini di trasparenza, la Commissione presenterà al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione annuale sullo stato di avanzamento della trasformazione digitale dell'Unione, ossia la relazione sullo "stato del decennio digitale", dove verranno individuate le lacune, le carenze significative e le azioni di policy suggerite per colmare tali lacune nelle aree in cui i progressi sono stati insufficienti.

Entro nove mesi dall’entrata in vigore della decisione, gli stati membri dovranno presentere la loro roadmap nazionale con tanto di pianificazione, timing e individuazione delle risorse per raggiungere i target. A tal fine, sono consentiti dei Progetti Multinazionali che nessuno stato altrimenti potrebbe realizzare da solo, cumulando risorse provenienti dal bilancio europeo e dal RRF.