09
Mag

Riduzione delle emissioni di metano nel settore dell'energia

Un obiettivo vincolante per la riduzione delle emissioni di metano è l'obbligo per gli importatori di dimostrare che il prodotto proveniente da Paesi terzi soddisfa i requisiti Ue. Sono alcune delle richieste dell'Europarlamento nella sua posizione sul regolamento per tagliare le emissioni dirette di metano provenienti dai settori del petrolio, del gas fossile, del carbone e del biometano una volta immesso nella rete del gas. Con l'approvazione della plenaria di Strasburgo (499 voti a favore, 73 contrari e 55 astensioni), gli eurodeputati sono ora pronti a negoziare con il Consiglio Ue e la Commissione.

L'80% del metano consumato nell'Ue è importato, ricordano gli eurodeputati, che chiedono che dal 2026 gli importatori siano obbligati a dimostrare che anche l'energia fossile importata soddisfa i requisiti del regolamento. Le importazioni da Paesi con requisiti simili a quelli Ue saranno esenti dall'obbligo. Gli eurodeputati sostengono la proposta della Commissione europea di vietare il rilascio e la combustione in torcia del metano dalle stazioni di drenaggio entro il 2025 e dai pozzi di ventilazione entro il 2027. Ma chiedono di rafforzare gli obblighi di riparazione delle fuoriuscite, attraverso il monitoraggio più frequente e la sostituzione dei componenti difettosi subito dopo la rilevazione della perdita, o al massimo cinque giorni dopo. L'Europarlamento invita la Commissione a proporre, entro la fine del 2025, un target vincolante per la riduzione delle emissioni di metano al 2030. Inoltre, i Paesi Ue dovrebbero fissare obiettivi nazionali di riduzione nell'ambito dei loro piani nazionali integrati per l'energia e il clima.