Niente accordo al trilogo tra Commissione, Parlamento europeo e Consiglio sulla direttiva per il monitoraggio del consumo di suolo. Lo ha riferito Annalisa Corrado, eurodeputata responsabile nazionale clima, Agenda2030, green economy e conversione ecologia del Pd, sottolineando di essersi battuta a nome del Gruppo S&D, per il quale è relatrice sul provvedimento, per mantenere la questione tra le priorità del Parlamento e di confidare di poter arrivare ad un accordo con la presidenza di turno semestrale polacca del Consiglio Ue che inizia il primo gennaio, subentrando a quella ungherese.
“La Direttiva su monitoraggio e resilienza del suolo – ha spiegato Corrado - rappresenta un'importante passo per arginare l'impoverimento e contaminazione dei nostri suoli (che si riflettono sulla nostra salute e su volumi e qualità delle produzioni agricole), sia il consumo di suolo e la crescente difficoltà ad assorbire shock climatici, tra grandi siccità e precipitazioni estreme. Ci siamo battuti perché l'approvazione della legge restasse tra le priorità del Parlamento, nonostante le sirene che cercano ormai di affossare ogni iniziativa che vede protagonista la sostenibilità ambientale e abbiamo contribuito ad un serratissimo calendario di negoziati con il Consiglio negli ultimi mesi.
Malgrado la fumata nera di ieri, siamo più vicini che mai ad un accordo, che confido possa giungere con la Presidenza polacca. Come Gruppo dei Socialisti e Democratici ci sta particolarmente a cuore raggiungere un sistema di monitoraggio della salute dei suoli affidabile, esaustivo e con un buon livello di comparabilità a livello europeo. Centrale l'identificazione dei descrittori giusti, tra i quali indicatori della biodiversità e contaminanti come pesticidi, pfas e microplastiche. è un punto che ho ribadito più volte in sede negoziale, perché ha a che fare con la salute e con il diritto delle persone a sapere da quali minacce difendersi. Su questo resta ancora strada da fare per trovare un accordo equilibrato con il Consiglio.
Dati solidi sono la precondizione per poter mettere in campo risorse e strumenti adeguati con azioni sostenibili a sostegno di tutti i soggetti che gestiscono il suolo, a partire dagli agricoltori. L'orizzonte resta suoli sani e zero consumo netto di suolo al 2050. Siamo impazienti di metterci al lavoro con la nuova Presidenza del Consiglio e ci auguriamo che lo stesso valga per gli altri Gruppi Politici dell'arco parlamentare che sostiene la Commissione Von der Leyen e ieri, nella discussione con gli Stati Membri, hanno mostrato paradossalmente di tenere troppo il piede sul freno su alcuni punti relativi ad un approccio europeo ad un tema così serio”.