“La decima legislatura si è aperta nel segno di una transizione epocale, prima che ambientale o digitale. Una transizione di cui l’Europa è protagonista. Noi tutti siamo chiamati a scegliere quale strada percorrere. Se quella del futuro, o quella della mera sopravvivenza fino a quando il mondo che abitiamo non si esaurirà. Questa è la domanda che troviamo in ciascuno degli obiettivi del Green Deal. Lo dicono gli scienziati, lo dice il rapporto Draghi, lo grida la natura nelle sue manifestazioni più drammatiche per le quali ancora oggi piangiamo le vittime.
L’Europa deve agire subito. Se vuole tornare ad esercitare quella egemonia politica, culturale, valoriale, insita nelle sue radici, mettendo la persona al centro di ogni nostra azione. L’industria pulita, le tecnologie verdi, la produzione di energia sostenibile e rinnovabile sono sfide alla nostra portata. Possiamo cambiare le nostre città e assicurare un futuro ai figli dei nostri figli. Se sapremo tenere lo sguardo rivolto al futuro, tendendo la mano a chi rischia di restare indietro. tenendo insieme la protezione dell’ambiente, la competitività delle aziende e la tutela dei posti di lavoro. Servono finanziamenti comuni per obiettivi comuni. Serve coraggio per fissare obiettivi climatici ambiziosi verso il 2040. Noi non siamo stati eletti per essere i custodi del green deal ma per scrivere una nuova storia. E nella vita come nella storia ci sono momenti in cui non bisogna avere paura.”
Lo dice Antonio Decaro, europarlamentare del Partito democratico e presidente della commissione ambiente del parlamento europeo nel dibattito in Plenaria a Strasburgo.