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Nardella: Mercosur è un’opportunità. Ma per agricoltura servono reciprocità, controlli e fondi per la promozione

L’accordo commerciale tra l’Ue e i Paesi del Mercosur è “una grande opportunità” e un modo per rispondere alle minacce americane di dazi con “una nuova agenda commerciale”, ma non bastano le compensazioni, servono reciprocità, controlli doganali e fondi per la promozione con almeno mezzo miliardo di euro per i prodotti di indicazione geografica. Lo ha detto oggi a Bruxelles Dario Nardella, eurodeputato Pd, intervenendo nella commissione Agricoltura di cui è coordinatore.


“Non c'è dubbio - ha spiegato Nardella - che dopo le elezioni americane il quadro geopolitico e delle relazioni commerciali internazionali può cambiare radicalmente. Le minacce di dazi verso l'Europa esposte dal Presidente degli Stati Uniti, insieme ad una politica autarchica e protezioniste, mette l'Europa di fronte ad un bivio: o noi ci chiudiamo a riccio oppure inauguriamo una nuova agenda commerciale.

Per questo, ha aggiunto, “il Mercosur, nonostante sia un accordo molto complesso, può rappresentare una grande opportunità per le nostre imprese. La nostra economia può anche essere un modo con cui l'Unione Europea apre a nuovi mercati. Tuttavia sappiamo e lo avete detto che per quanto riguarda l'agricoltura, vi sono molte preoccupazioni dei nostri agricoltori che si sommano ad un clima già molto teso e delicato che non possiamo assolutamente trascurare. I settori colpiti potenzialmente sono vari e per questo occorre mettere in campo misure concrete per prevenire gli effetti negativi. Non possiamo solo parlare di compensazioni, perché questo sarebbe già prendere atto del fatto che il Mercosur non conviene. Dobbiamo puntare su tre obiettivi essenziali: primo, la reciprocità negli standard utilizzati dal Mercosur e dall'Europa; secondo, controlli stringenti alle merci che entreranno nel nostro mercato puntando a un sistema doganale europeo il prima possibile e, ultimo punto, la promozione. La commissione Europea non può tagliare sui fondi di promozione ma deve semmai moltiplicarli, portando almeno a mezzo miliardo di euro per i prodotti di indicazione geografica”