Il peggior incubo dei sovranisti sta diventando realtà: l’affermazione del sovranismo a livello mondiale.
Dopo anni di nazionalismo urlato a squarciagola nei comizi, di euroscetticismo livoroso contro qualsiasi iniziativa di Bruxelles, di polemiche contro ogni euro versato al già striminzito bilancio comunitario e dopo un primo iniziale entusiasmo per un presidente americano che ha preso il potere gridando “America first” (senza capire l'inevitabile corollario, cioè Europe e Italy after), Giorgia Meloni, la sua maggioranza e i suoi alleati al Parlamento europeo oggi chiedono protezione all’Unione europea contro i dazi, contro le guerre, contro la mancanza di investimenti e di politiche unitarie nell’industria dell’auto o dell’intelligenza artificiale.
Difficile però che i problemi possano essere risolti dalle stesse persone che li hanno creati, anche perché nonostante il voltafaccia opportunistico le mentalità non sono cambiate molto. Mentre chiede protezione all’Ue contro il crescente caos globale, il Governo italiano continua a sostenere Trump nella sua opera di distruzione dell’ordine e del diritto internazionale. Sicuramente molte istituzioni internazionali andrebbero cambiate e rese più efficaci, ma distruggerle, riproponendo il nazionalismo, significa imporre al mondo la legge del più forte aumentando tensioni e ingiustizie. L'Onu, l’Oms, la Corte Penale, sono opportunità, per creare protezione e giustizia e per affrontare i problemi nell'interesse di tutti. Il mondo senza regole non è la soluzione, è il problema. È il nazionalismo che ci ha imposto guerra e sudditanza e noi diciamo mai più, la destra italiana ed europea sta con gli oligarchi, noi stiamo con le persone.
Nicola Zingaretti