"La Commissione Europea ha presentato la sua Visione per l’agricoltura e l’alimentazione: ci sono aspetti positivi ma anche, purtroppo, uno spettro di retromarcia. Passi avanti sul reddito degli agricoltori, rafforzando il loro ruolo nella catena agroalimentare, per cui ci siamo sempre battuti comprendendo le ragioni delle proteste; sulla diversificazione delle entrate delle imprese agricole (bioeconomia, energie rinnovabili, crediti carbonio etc); sulla semplificazione rispetto agli oneri di documentazione, soprattutto per le piccole e medie imprese agroalimentari; sul ruolo delle aree interne e rurali e delle filiere corte; sulla gestione dei rischi e delle crisi nel settore. Non possiamo però non notare, con grande preoccupazione, il passo indietro compiuto nella lotta al cambiamento climatico, di cui pure i nostri agricoltori sono le prime vittime. Grande assente poi è una vera e propria strategia per il biologico e l'agroecologico. I giovani (solo il 12% degli agricoltori europei è under 40) e le donne non possono non avere un ruolo centrale: quindi benissimo l’idea di una Strategia per il rinnovo generazionale e della Piattaforma Donne in agricoltura, ma restano idee vaghe che pongono interrogativi. Così come accade per i pagamenti diretti: saranno adeguati alle azioni climatiche? Come si intende progettare gli incentivi con cui la Commissione vorrebbe sostituire la condizionalità? Con quali fondi si intendono finanziare le azioni di cui si parla? Adesso è aperta la sfida all’interno del Quadro finanziario pluriennale, all’interno del quale bisogna assicurarsi che i fondi Pac non siano ridotti e che siano adeguati all’inflazione". Così Camilla Laureti, eurodeputata del Pd e vicepresidente di S&D, responsabile dem per le politiche agricole.
