Lo scorso sabato, cinquantamila persone hanno riempito Piazza del Popolo a Roma per l’Europa, la democrazia e la pace. Una mobilitazione straordinaria che dimostra come il paese comprenda l’urgenza del momento storico che stiamo vivendo. La democrazia non è una conquista acquisita una volta per tutte, ma un valore per cui combattere ogni giorno contro le spinte autocratiche che mirano a cancellarla. Quella piazza ha rappresentato l’Europa reale: unita nella diversità, fatta di persone con idee diverse ma animate dalla volontà comune di difendere il progetto europeo. Ora la politica deve essere all’altezza, capace di ascoltare e tracciare una direzione chiara.
Questo vale anche per la costruzione di una vera difesa comune europea. La recente risoluzione approvata dal Parlamento Europeo conteneva elementi sbagliati, ma il Partito Democratico ha lavorato per migliorarla insieme al gruppo dei Socialisti e Democratici. Il nostro obiettivo non è fermare l’Europa, come fanno i sovranisti, ma cambiarla verso una maggiore integrazione, valorizzando progetti e investimenti congiunti. Il pluralismo interno non significa divisione, ma capacità di confronto e proposta.
Le vere contraddizioni stanno altrove: nel governo Meloni, incapace di definire una linea di politica estera chiara, diviso tra la tentazione sovranista e la necessità di rimanere in Europa. Mentre la destra italiana ondeggia tra Trump e von der Leyen, l’Italia perde peso e credibilità sullo scenario internazionale. Invece di rafforzare l’Unione Europea, rischiamo di diventare complici del suo sabotaggio. Il Partito Democratico, al contrario, lavora per un’Europa più unita, presente, vicina alle persone, che difenda la sua autonomia, la sua democrazia e la sua libertà, minacciate dai nazionalismi e dalle destre.