03
Apr

Turchia al bivio: l’Europa intervenga per salvare la democrazia e la libertà del popolo turco.

La democrazia e la libertà in Turchia sono davvero a rischio, il nostro compito, quello dell’Unione europea, è di proteggerle. 

La recente revoca del diploma di laurea del sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, sembrava già un attacco senza precedenti alla libertà politica in Turchia. Ma si è rivelata essere solo la punta dell’iceberg. 

Per ostacolare la volontà del popolo turco il governo di Recep Tayyip Erdoğan non si è fermato all’eliminazione formale del suo unico potenziale rivale alle presidenziali attraverso pressioni sul sistema universitario, ma ha deciso di attaccare i pilastri basilari della democrazia. 

Dal 2019, anno in cui Imamoglu è stato eletto sindaco di Istanbul, il governo Erdogan ha cercato più volte di delegittimarlo attraverso cause giudiziarie, arrivando, infine, all’effettivo arresto dello scorso 19 marzo, con accuse di corruzione e favoreggiamento al terrorismo. 

Non si tratta, tuttavia, solo dell’arresto del Sindaco, ora sospeso dall’incarico.  Oltre a lui, circa 1400 persone, tra giornalisti, intellettuali, studenti e politici, sono state incarcerate. Questo, insieme a una forte repressione della stampa e alla limitazione del diritto di manifestazione. Azioni che rappresentano una grave violazione dei principi democratici e dello Stato di Diritto, a cui con coraggio il popolo turco ha reagito in nome della propria libertà. Sabato 29 marzo più di 2 milioni di persone, nonostante i divieti di riunirsi del governo,  hanno manifestato nel quartiere di Maltepe an Istanbul con un solo obiettivo: difendere la loro democrazia.


Insieme a una delegazione del Partito Socialista Europeo, il 28 e 29 marzo, mi sono recato in Turchia per una missione di solidarietà verso l’opposizione democratica e verso la cittadinanza. Abbiamo incontrato i leader del Partito Popolare Repubblicano (CHP) e cercato di visitare il Sindaco nel carcere di Silivri. Tuttavia, il Ministro della Giustizia turco ci ha negato l’accesso, dimostrando chiaramente la condizione autocratica in cui si trova la Turchia.


Il deficit democratico turco si aggrava giorno dopo giorno e l’Unione europea non può restare a guardare. È nostro compito schierarci apertamente nella difesa di un grande popolo che chiede libertà, democrazia e un futuro europeo e pretendere azioni concrete contro il governo Turco che ha bisogno dell’Europa per la propria economia. 

Senza atti forti e chiari rischiamo di diventare complici di una svolta illiberale e antidemocratica che ucciderebbe i sogni e le speranze di milioni di donne e uomini in uno dei paesi più importanti del mondo.