Il PE ha adottato una serie di proposte per migliorare la gestione dell’afflusso nell’UE di merci a basso costo e di qualità inferiore provenienti da negozi online extra-UE.
Nella risoluzione non vincolante, approvata con 619 voti a favore, 26 contrari e 46 astensioni, si propongono delle misure per alleviare la pressione sulle autorità doganali e di vigilanza sul mercato, che hanno difficoltà a controllare e garantire la sicurezza dei 12 milioni di pacchi di piccole dimensioni acquistati online che ogni giorno entrano nell’UE.
I deputati propongono di ricorrere al cosiddetto “immagazzinamento” per semplificare i controlli e garantire la sicurezza dei pacchi, cioè convincere i venditori extra-UE a creare dei magazzini all’interno dell’UE da cui effettuare le consegne ai clienti. In tal modo, il controllo delle spedizioni avverrebbe in blocco e sarebbe molto più semplice rispetto al controllo dei singoli pacchi alle dogane.
I deputati sostengono anche la rimozione dell’attuale esenzione dai dazi doganali per le merci di valore inferiore a 150€ poiché, a causa di tale esenzione, il 65% dei pacchi in ingresso nell’UE è volutamente sottostimato. Tale punto sarà difeso nei negoziati interistituzionali sulla riforma del Codice Doganale.
Nella risoluzione, si sostiene in principio la proposta della Commissione di introdurre una tariffa di gestione di 2 € per ogni pacco proveniente da fuori UE, indicata nella comunicazione sull’e-commerce. Tuttavia, i deputati chiedono alla Commissione di verificare che tale importo sia proporzionato, conforme alle regole dell’OMC e non venga scaricato sui consumatori europei.
I deputati propongono inoltre l’uso di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain per contribuire a ridurre il sovraccarico doganale e rendere più efficienti i controlli e invitano gli Stati membri a destinare maggiori risorse a tal fine.
I deputati chiedono inoltre agli Stati membri di impedire ai venditori ad alto rischio di operare nelle infrastrutture critiche e nei sistemi di sicurezza alle frontiere, ad esempio per l’approvvigionamento di attrezzature di ispezione e scansione dei carichi negli aeroporti e nei porti.
Prossime tappe
Alcune delle proposte approvate oggi saranno discusse durante i negoziati tra Parlamento e Consiglio sulla riforma del Codice Doganale dell’Unione, iniziati l’8 luglio 2025.