“La politica di coesione deve essere al servizio dei territori che ne hanno bisogno, e per cui è nata, e non un'arma in mano alla Commissione per sanzionare gli Stati con deficit eccessivo. E sono felice che oggi sia stato approvato, dalla plenaria a Strasburgo, l’emendamento da me presentato con il quale il Parlamento europeo si è opposto alla «condizionalità macroeconomica», regola che dovrà scomparire dall'architettura della futura politica di coesione post 2020”. Lo dichiara Michela Giuffrida, membro della Commissione per lo Sviluppo regionale al Parlamento europeo.
“Il voto in aula di oggi, per niente scontato vista l'opposizione di alcuni Gruppi politici e alcune delegazioni nazionali, fissa la posizione forte del Parlamento europeo, e cioè che la politica di Coesione non può e non deve essere strumento di attuazione, a scopo punitivo, delle politiche economiche europee.
Solo qualche mese fa le Regioni di Spagna e Portogallo hanno rischiato di vedersi sospendere i fondi strutturali europei a causa di un eccessivo deficit del bilancio nazionale. In quella occasione il Parlamento europeo si era già schierato a difesa di quelle Regioni che mai avrebbero dovuto essere penalizzate per le procedere di deficit. L’Europa deve stare al fianco e supportare i territori in difficoltà e noi non accetteremo che i fondi strutturali diventino un'arma di ricatto contro chi non riesce a rispettare i vincoli economici imposti dall'Europa. Sono queste le logiche e le regole che allontanano i cittadini dalle istituzioni e a questo sempre ci opporremo”.