“Bene ha fatto la Commissione europea ad avviare le procedure di infrazione per Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca per i mancati ricollocamenti dei profughi da Italia e Grecia". Queste le parole del parlamentare europeo Daniele Viotti, membro della Commissione Bilancio e relatore ombra del prossimo bilancio del Parlamento europeo.
"Il piano prevede rimborsi per i Paesi. Commissione e Parlamento europeo avevano già stanziato per la ricollocazione delle persone arrivate sulle coste italiane e greche 780 milioni di euro. A questi fondi vanno, inoltre, aggiunti 3,35 miliardi di euro del cosiddetto Piano Juncker per l'Africa per investimenti strutturali che dovrebbero generare investimenti privati per 44 miliardi di euro per contribuire a eliminare le cause dell'immigrazione.
Vorrei, inoltre, ricordare che questi tre Paesi ricevono un'ingente quantità di denaro dall'UE con un grande sforzo da parte degli altri Paesi dell'Unione. Ecco le cifre: la Polonia riceve 13 miliardi e 300 milioni di euro l'anno (a fronte dei 3 miliardi e 700 milioni versati), l'Ungheria ne riceve 5 miliardi e 600 milioni (versandone 1 miliardo), la Repubblica Ceca 7 miliardi (versando 1 miliardo e 300 milioni).
La solidarietà non può essere a senso unico. L'Europa non può essere il bancomat dei Paesi membri, il principio di solidarietà serve a garantire il benessere dell'Ue attraverso l'adempimento degli obblighi di ordine economico, politico e sociale da parte di tutti gli Stati membri.
Personalmente sono contrario a sanzioni economiche specie sui fondi strutturali perché colpiscono imprese, univesità e cittadini. Va immaginata una sanzione di tipo politico e sono i capi di Stato e di Governo a doverlo fare, evitando di girare la testa dall'altra parte per paura di colpire i colleghi e lasciando che delle questioni complesse si debbano occupare Commissione e Parlamento”.