11
Ott

MORGANO (PD/S&D): “Nuova comunicazione sul completamento dell’Unione bancaria: proposta timida della Commissione”

Oggi la Commissione Europea ha presentato la sua Comunicazione sul completamento dell'Unione bancaria. A questa faranno seguito iniziative legislative puntuali che andranno valutate adeguatamente. È indubbio, però, che dalla comunicazione di oggi traspare un senso di timidezza della Commissione, al di là di alcuni punti positivi, come la proposta di utilizzare il Meccanismo Europeo di Stabilità (e la sua successiva evoluzione in un Fondo Monetario Europeo sotto il pieno controllo del Parlamento europeo) come sostegno fiscale (c.d. "fiscal backstop") per il Fondo Unico di Risoluzione bancaria.

 

Mi pare, per esempio, quantomeno ardita l'idea di accelerare sullo smaltimento dei crediti deteriorati, senza considerare i risultati già raggiunti negli ultimi mesi, né le conseguenze che queste misure avrebbero sulla ripresa che si sta rafforzando, come confermato da OCSE e FMI in questi ultimi giorni. La Commissione afferma che "la crescita debole in alcuni Stati Membri è causata dagli elevati livelli di NPL", quando invece proprio un percorso più graduale e concertato, attento alle peculiarità delle economie nazionali, permetterebbe un recupero sui crediti deteriorati proprio attraverso il rafforzamento della ripresa.

 

Preoccupa, inoltre, l'inversione a U dell'Esecutivo europeo sul terzo pilastro dell’Unione Bancaria, l'assicurazione europea sui depositi (c.d. "EDIS"). Il Presidente Juncker ha detto, durante il Discorso sullo Stato dell'Unione a Strasburgo il mese scorso, che "riduzione del rischio e condivisione del rischio devono procedere mano nella mano", in parallelo. Mi sembra che oggi le parallele non possano essere più divergenti. La geometria insegna che per tre punti passa un solo piano. Senza un vero completamento del suo terzo punto - l'assicurazione sui depositi - rischiamo di vedere sfilacciarsi il piano dell'Unione Bancaria, mantenendo l'Unione Economica e Monetaria strutturalmente incompleta, indebolendo quindi le basi della ripresa economica, occupazionale, e di fiducia nel progetto europeo.