"Con il voto di oggi il Parlamento Europeo ottiene un successo considerevole per le imprese e i lavoratori europei, soprattutto se si considera il rischio delle posizioni di partenza di Consiglio e Commissione, con i quali abbiamo portato avanti un lungo e, per fortuna, fruttuoso lavoro di mediazione. La nuova metodologia di calcolo antidumping, che non divide più i Paesi terzi in economie di mercato e non di mercato, sarà in grado di individuare distorsioni di mercato legate all'intervento statale e sarà fondamentale per combattere le pratiche commerciali scorrette.
Non si tratta di alzare muri e adottare politiche protezionistiche, verso le quali rimaniamo fortemente contrari, ma, piuttosto, di legare l'entrata di merci nel mercato europeo - il più grande al mondo - al rispetto dei valori fondamentali che ci siamo dati come comunità. La competizione leale e la trasparenza, innanzitutto, ma - con questa nuova proposta di normativa - finalmente comincia a fare la sua comparsa anche il concetto di "dumping sociale e ambientale", che cercheremo di sviluppare e irrobustire nel nostro lavoro futuro".
Nota per le agenzie: Il 9 novembre 2016 la Commissione europea ha presentato la sua proposta di riforma del sistema di calcolo antidumping e antisovvenzioni in vista della scadenza (11 dicembre 2016) fissata dal protocollo di accesso della Cina all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) per il riconoscimento dello status di economia di mercato a Pechino. La nuova metodologia per il calcolo del dumping è basata sulle norme stabilite dall'accordo antidumping dell'OMC. Poiché la proposta della Commissione è soggetta alla procedura legislativa ordinaria, è necessario che il Consiglio e il Parlamento europeo raggiungano un accordo su un testo finale. La nuova metodologia antidumping si inserisce in una più ampia revisione degli strumenti di difesa commerciale dell'UE, tuttora in corso.