07
Feb

Morgano: “su liste transnazionali persa l’opportunità di creare una vera democrazia europea”

Il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha adottato con 400 voti a favore, 183 contrari, 96 astenuti la relazione sulla composizione del futuro Parlamento, e con 457 voti a favore, 200 contrari, 20 astenuti, la relazione sulla revisione dell'accordo quadro sulle relazioni tra il Parlamento europeo e la Commissione europea. Il primo documento modifica il numero di deputati per Stato membro per rispettare il principio della proporzionalità regressiva: è così che l’Italia passa da 73 a 76 eurodeputati, per meglio rispecchiare il suo peso relativo in termini di popolazione. Il testo, inoltre, includeva - prima del voto contrario della Plenaria - la proposta di una circoscrizione europea e la previsione di liste transnazionali. Il secondo documento ribadisce invece che il Parlamento accetterà e voterà come Presidente della Commissione nel 2019 solo uno Spitzenkandidat (“candidato di punta”) sostenuto da una maggioranza parlamentare e dalle decisioni di voto dei cittadini nelle circoscrizioni nazionale.

“L’aumento del numero di eurodeputati italiani a partire dalla prossima legislatura, e in generale la correzione del peso relativo dei vari Paesi, era un passo necessario, quasi ‘tecnico’. Ma oggi è stata sprecata una grande opportunità. La destra parlamentare ha votato contro gli ideali europei che dice di sostenere, affossando la proposta dei federalisti e del Partito Democratico di creare una circoscrizione europea (aggiuntiva a quelle nazionali), che avrebbe permesso così ai cittadini di votare sia per liste di candidati nazionali, sia per liste di candidati dei partiti europei”, ha dichiarato l’Onorevole Morgano a margine del voto.

“Sarebbe stato un passo rilevante verso una più ampia democrazia europea. Una circoscrizione comune a livello europeo già nel 2019 era possibile, e avrebbe permesso a ogni cittadino europeo di votare per uno dei candidati alla Presidenza della Commissione, indipendentemente dal proprio luogo di residenza. Resta semplicemente in essere il sistema del 2014, relativo agli Spitzenkandidaten: il Presidente della Commissione europea verrà eletto dal Parlamento, sulla base della maggioranza parlamentare esito delle elezioni nelle circoscrizioni nazionali, partendo da quello della famiglia politica che avrà ottenuto più consensi”, ha proseguito l’Onorevole Morgano.

“I cittadini europei si troveranno, nel 2019, ancora di fronte alla somma dei 27 dibattiti nazionali intern. Non sarebbe stato più opportuno che tutti i cittadini fossero più direttamente chiamati a discutere del proprio futuro, dando poi la propria indicazione?”, ha concluso l’Onorevole Morgano.