13
Feb

L’Europa sostenibile: ambiente, economia circolare, energia

SINTESI DEL CONFRONTO:

La sostenibilità non è più percepita come una nicchia riservata a pochi addetti ma inizia finalmente ad essere vista come driver dello sviluppo dell’economia, strumento utile per uscire definitivamente dalla crisi di questi anni. L´importanza della sostenibilità ambientale è percepita sempre più dai cittadini e sul piano globale lo storico Accordo di Parigi sul clima ha segnato uno spartiacque.

Il confronto ha messo in luce le sfide che abbiamo davanti per tradurre concretamente gli impegni presi. Per realizzare la transizione ad una società a basse emissioni di carbonio e incentrata su di un uso efficiente delle risorse occorrono importanti investimenti, insieme ad una crescente consapevolezza collettiva dell´irrinunciabilità della sfida.

Lo sviluppo sostenibile e l’economia circolare richiedono un cambio strutturale del sistema produttivo. Produrre in modo diverso significa anche progettare prodotti e servizi in modo diverso. Il cambio di paradigma richiede conoscenza e capitale umano, innovazione, trasferimenti tecnologici, e comporta specifici costi e benefici per la collettività e per le imprese. Costi e benefici che devono essere tenuti in considerazione nell’elaborazione delle politiche europee.

Le nostre città hanno bisogno di sostenibilità, intesa come rispetto dell’ambiente, miglioramento della società e giusta considerazione dell’economia dell’intervento. Questi aspetti sono stati affrontati rispetto a diversi ambiti, come quello dell´energia, dei trasporti, dell´edilizia, della gestione dei rifiuti e della gestione del suolo. Oltre alle sfide connesse alle trasformazioni in atto è stato affrontato il tema delle diverse opzioni di utilizzo della leva fiscale per incentivare la transizione o viceversa scoraggiare le attività più dannose o impattanti in termini di sostenibilità.

Sul tema Energia e Clima è stato in particolare messo in luce come le politiche pubbliche, così come i loro effetti, valichino i confini degli Stati Membri, potendo trovare una corretta applicazione solo a livello unitario Europeo, nonostante i Trattati dell’UE assegnino ancora la materia Energia in esclusiva ai singoli Stati Membri.

Sul tema dell´Economia Circolare si è posto l’accento sulla necessità di definirla come una politica multisettoriale, il cui ambito principale di sviluppo dovrà essere quello della città urbana. Si dovrà prendere in considerazione l’intero ciclo di vita del prodotto: dalla sua progettazione al suo fine vita.

Si è poi discusso del tema dei Trasporti, che rappresentano il 25% delle emissioni di gas a effetto serra dell'UE e che, si stima, siano la causa 400 000 decessi prematuri all'anno nell'UE.

Lo scorso dicembre il Parlamento Europeo ha approvato una nuova strategia europea per una mobilità a basse emissioni; ora si sta lavorando su un regolamento su comunicazione e monitoraggio dei dati delle emissioni di CO2 e di consumo di carburante dei veicoli pesanti nuovi, propedeutico a fissare limiti alle emissioni stesse. È chiaro che per raggiungere questi obiettivi serve un approccio globale e integrato, nel quale tutti i soggetti interessati devono collaborare a diversi livelli: istituzioni UE, Stati Membri, città e altri enti locali, industria, parti sociali e tutti gli interessati. Ogni settore dell’economia deve fare la sua parte. Per il settore dei trasporti si è stabilita una soglia specifica di riduzione delle emissioni: -60% nel 2050 rispetto ai livelli del 1990. Già nel 2030, comunque, i settori non ETS, tra cui i trasporti, dovranno emettere il 30% in meno rispetto ai valori del 2005.

É necessario continuare a sviluppare una mobilità che sfrutti altre energie, tra cui i biocarburanti di nuova generazione. Quelli, cioè, che sfruttano i rifiuti di altre industrie per produrre combustibili. La recente posizione del Parlamento è chiara: entro il 2030 ogni Stato membro dovrà garantire che il 12% dell’energia nel settore trasporti sia rinnovabile, grazie ai biocarburanti di nuova generazione.

Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione sarà poi fondamentale il ruolo dei veicoli elettrici. Questi, per essere pienamente sostenibili, dovranno essere ricaricati tramite fonti rinnovabili, in un sistema integrato che connette i veicoli elettrici, gli impianti di produzione di energia e gli utilizzatori finali per poter accumulare energia quando se ne produce di più e rilasciarla sulla rete quando la domanda sale. Grazie alle batterie di nuova generazione dei veicoli elettrici saremo in grado di risolvere il più grande problema dell’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili: l’incostanza. Sulle batterie c’è il problema relativo allo smaltimento, e si dovrà pensare ad un loro riuso e recupero. Un secondo problema riguarda l’infrastruttura di ricarica, non ancora sviluppata in modo sufficiente. Se vogliamo incentivare e rendere possibile la diffusione di questo tipo di veicoli, ricaricare l’auto elettrica dovrà essere semplice come fare il pieno.

Connessioni più potenti (5G) e un’infrastruttura che supporti tali tecnologie permetteranno lo sviluppo del «Servizio europeo di telepedaggio», che garantirà l’interoperabilità dei servizi di telepedaggio sull’intera rete stradale dell’Unione. Il SET consentirà agli utenti delle strade di pagare facilmente i pedaggi in tutta l’Unione europea in base a un solo contratto di abbonamento stipulato con un solo fornitore di servizi e un’unica unità di bordo. L’imposizione di pedaggi agli utenti delle strade, inizialmente introdotta per finanziare la costruzione e la manutenzione delle autostrade, può costituire un metodo valido anche per conseguire l’ottimizzazione dell’uso delle infrastrutture e, soprattutto, il contenimento dell’impatto ecologico (chi inquina paga). É poi necessario, per raggiungere gli obiettivi di cui abbiamo parlato, migliorare sempre di più l’Integrazione tra le reti infrastrutturali, energetiche e digitali.

5 PROPOSTE E/O POLITICHE GIA' IN ESSERE DA MIGLIORARE:

  1. Migliorare l’intero corpus della regolamentazione e della regolazione Energia-Clima a livello europeo, accompagnando la transizione ad un sistema incentrato sulle fonti rinnovabili, diversificando i canali di approvvigionamento in una situazione ancora di forte dipendenza dalle importazioni, e migliorando in modo strategico le interconnessioni tra Stati membri e le infrastrutture di trasmissione in termini di tecnologie intelligenti.
  2. Ridurre il conferimento in discarica dei rifiuti per recuperare la massima quantità di risorse attraverso il riciclaggio in un´ottica di economia circolare supportato da misure di progettazione ecocompatibile dei prodotti in grado di aumentarne la durabilità, riparabilità e riciclabilità.
  3. Portare avanti e migliorare il sistema degli incentivi all´efficientamento energetico, in particolare degli edifici residenziali, analizzando le best practice a livello europeo. Valorizzare le ampie potenzialità di risparmio di energia e di risorse di questo ambito con la consapevolezza del suo importante impatto sulla crescita economica e occupazionale.
  4. Nel settore della mobilità incrementare l´uso di energia pulita, puntando sull´elettrificazione dei trasporti e sull´uso dei biocarburanti avanzati.
  5. Intervenire a livello legislativo e sul piano della regolamentazione finanziaria per favorire gli investimenti verdi e incentivare il contributo del capitale privato nella transizione ad un modello più sostenibile.