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Feb

Embraco, Morgano: garantire condizioni eque di concorrenza ed elevati standard sociali per i lavoratori

“Dopo il colloquio avuto settimana scorsa dal ministro Carlo Calenda con la commissaria alla Concorrenza Vestager, a seguito della decisione dell'azienda del gruppo Whirlpool di licenziare 500 persone e traferire la produzione di compressori per frigoriferi in Slovacchia, oggi è stata la volta del Parlamento Europeo. Insieme ad un gruppo di colleghi eurodeputati abbiamo incontrato una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali provinciali di Fim Cisl nazionale, Fiom Cgil e Uilm Nazionale per discutere insieme della strategia da adottare per far restare Embraco in Italia.

In linea con la posizione adottata dal governo, abbiamo ascoltato e ribadito il nostro pieno appoggio ai lavoratori e ai sindacati. Al momento, due sono i passi che seguiremo. In primo luogo, manderemo un'interrogazione scritta alla Commissione per chiedere chiarimenti su quanto successo e per verificare che dietro alla decisione di Embraco di delocalizzare in Slovacchia non vi siano stati aiuti di stato illegittimi da parte del governo slovacco, ossia che quest'ultimo abbia attratto l'azienda italiana, abbassando le aliquote e la pressione fiscale, o offrendo sconti o incentivi di tipo illegittimo. In materia di aiuti di stato, la normativa è, infatti, molto rigida e impedisce agli Stati membri di utilizzare denaro pubblico per incentivare la delocalizzazione di posti di lavoro da un Paese dell'Unione in un altro. In secondo luogo, tramite il presidente Antonio Tajani, calendarizzeremo, entro il 14 marzo, un atto ufficiale con cui il Parlamento assumerà una posizione nei confronti di quanto accaduto.

Quanto accaduto ad Embraco però non è soltanto e non deve essere ridotto ad una sola questione di aiuti di stato. Accanto al problema della concorrenza sleale sul piano fiscale, infatti, la vicenda mette in luce un secondo problema fondamentale: il dumping sociale. In questo caso, il differente costo del lavoro nei diversi Paesi dell'UE rappresenta un problema sostanziale per gli equilibri del Mercato Unico, spingendo le aziende a licenziare i propri dipendenti in uno Stato e delocalizzare in un altro dove il costo del lavoro è più basso. Per questo, come ho ribadito in altra sede, oltre a regolare la competizione sul piano fiscale, impedendo aiuti di stato illegittimi, è fondamentale che l'Unione si impegni a garantire standard sociali minimi in tutti gli Stati membri così da evitare il ripetersi di casi come quello qui richiamato.

Garantire condizioni eque di concorrenza ed elevati standard sociali per i lavoratori è una priorità politica che va perseguita con determinazione”, lo dichiara l’europarlamentare democratico Luigi Morgano.