L’inclusione delle donne nel mercato del lavoro digitale può contribuire a stimolare la crescita del PIL europeo di circa € 9 miliardi all’anno.
L’Europa deve incoraggiare un maggiore inserimento della componente femminile nel mercato delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). A proporlo è il “Women & Digital Jobs in Europe”, un incontro, svolto oggi a Bruxelles, promosso dal gruppo S&D e il Partito Democratico.
Durante l’evento sono intervenute numerose donne a dimostrazione del successo femminile nel campo tecnologico e scientifico; proponendo idee, strategie e ricette per combattere gli stereotipi di genere e proporre un modello femminile positivo in grado di ispirare le imprese e le organizzazioni che vogliono fare davvero la differenza nell'era digitale.
Ad aprire gli interventi è stata Silvia Costa, europarlamentare della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo: “Le innovazioni digitali sono ad oggi la frontiera verso cui tende la nostra società ed è importante che tutti i cittadini europei acquisiscano e sviluppino le competenze digitali di base necessarie ad evitare, fin dalla tenera età, il rischio dell’esclusione sociale”.
Secondo un’indagine effettuata dalla Commissione europea nel 2013, promuovere l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro digitale può contribuire a stimolare la crescita del Pil europeo di circa € 9 miliardi all’anno. I dati mostrano che con una pari percentuale femminile nel comparto digitale, le aziende risultano essere circa il 30% più redditizie, a beneficio della retribuzione delle lavoratrici nel settore digitale (quasi il 10% maggiore rispetto alle colleghe in altri comparti economici).
Per Silvia Costa, tuttavia, non è ancora abbastanza: “Quando si parla di istruzione secondaria e terziaria è meno probabile che le ragazze perseguano una carriera nel settore ICT o raggiungano posizioni manageriali di livello, infatti, solo il 19% dei lavoratori nel settore ICT hanno come capo una donna, in rapporto al 45% dei lavoratori in altri settori. Ad oggi, la percentuale di donne laureate in computer science non supera il 20% e sono sottorappresentate all’interno del totale dei dipendenti nel settore ICT. Va da sé che tutto questo rappresenti un spreco enorme di potenziale femminile in un settore che invece avrebbe solo da guadagnarci”.
Per raggiungere questo obiettivo: “Dalla commissione CULT – continua Silvia Costa - sono emerse delle priorità comuni che ruotano principalmente su tre aspetti: competenze digitali per tutti, specialmente per i professionisti e gli insegnanti, che sono in maggioranza donne; estensione dei fondi strutturali per progetti ICT nel settore culturale e educativo; e, infine, l’avvio della strategia #Digital4Culture, soprattutto in occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale, per rafforzare l’impatto della cultura per l’economia e la società tutta”.
Durante la giornata sono intervenute numerose figure di prestigio del mercato ICT come Gianna Martinengo, amministratore Didael KTS, Catherine Ladousse, attuale Executive Director per la Comunicazione di Lenovo, Christiane Noll, general manager di Avanade Austria, Monica Rancati, responsabile risorse umane di 14 Paesi per il gruppo Microsoft Marketing and Services, e Franca Melfi, che ha effettuato il primo intervento al mondo di resezione polmonare con tecnica robotica.