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Mar

Morgano: Una posizione forte del Parlamento per un’Europa all’altezza delle sue possibilità

Il Parlamento europeo ha approvato oggi, a larghissima maggioranza, la propria posizione sul “Quadro Finanziario Pluriennale dopo il 2020”, il documento che inquadra su un periodo di sette anni le spese del bilancio dell’Unione Europea, e la “riforma del sistema di risorse proprie per l’UE”, che ne regola il finanziamento. La posizione del Parlamento sul QFP post-2020 ha ottenuto 458 voti favorevoli, 177 contrari, 62 astenuti; mentre sulla riforma del sistema di risorse proprie il documento ha ottenuto 442 voti favorevoli, 166 contrari e 88 astenuti. Ad inizio maggio saranno presentate le proposte legislative della Commissione europea, a cui seguiranno i negoziati con il Consiglio dei Ministri UE.

“Alla luce delle sfide vecchie e nuove che l’UE si pone - ricerca e mobilità giovanile, industrie culturali e creative, politiche sociali comuni, completamento dell’Eurozona e dell’Unione Bancaria, sicurezza e difesa, sostegno alle regioni e all’agricoltura - è necessario un discorso di realtà: servirà, dopo il 2020, un bilancio più ampio in termini assoluti, non solo percentuali, nonostante la Brexit. Utilizzando tutta la ‘freddezza contabile’ di cui è capace, il Parlamento ha stimato che sia necessario un bilancio UE pari ad almeno l’1.3% del PIL europeo per poter finanziare le iniziative su cui si sono impegnati i Presidenti e i Capi di Governo degli Stati Membri in seno al Consiglio europeo, e che rispondono ad esigenze concrete dei nostri concittadini. Con, inoltre, una più condivisa consapevolezza: i contributi al bilancio europeo non sono una spesa, ma un investimento”, ha dichiarato l’Onorevole Morgano, eurodeputato del Partito Democratico.

“Ma questo incremento non deve avvenire attraverso maggiori contributi a carico degli Stati membri, già vincolati al rispetto delle regole fiscali comuni, né aumentando le imposte ai cittadini! Va invece previsto, come indicato dal Parlamento, che, in parallelo al quadro finanziario, siano decise nuove, vere ‘risorse proprie’, dal chiaro valore aggiunto europeo. In particolare, risorse che possano meglio contrastare evasione ed elusione fiscale e che vadano nella direzione di correggere i ‘fallimenti’ del mercato. In che modi? Per esempio, attraverso un’aliquota minima per un’imposta europea comune per le imprese, che includa le grandi piattaforme digitali e un’imposta sulle transazioni finanziarie per contrastare la speculazione”, ha concluso l’Onorevole Morgano.