“Fino ad oggi, i lavoratori distaccati, dipendenti di un’azienda in un Paese UE, mandati a lavorare in un altro Paese sempre dell’UE, sono stati soggetti al trattamento previsto nel proprio Stato di appartenenza. Questo ha creato evidenti situazioni di concorrenza sleale all’interno dell’Unione perché uno stesso lavoro, svolto nello stesso posto da due persone provenienti da Paesi diversi era retribuito e tutelato diversamente”, ha esordito l’Onorevole Morgano.
“Il Parlamento, con il voto di oggi, sancisce nuove regole per garantire maggiore protezione dei lavoratori e una maggiore correttezza nella concorrenza fra imprese. Oltre all’affermazione del principio relativo alla stessa retribuzione per la stessa prestazione nello stesso posto di lavoro, i lavoratori distaccati godranno delle stesse regole (e retribuzione) dei loro pari locali, a partire dal primo giorno in cui inizieranno a svolgere la loro prestazione in uno Stato diverso dal proprio. Le spese di viaggio, di vitto e di alloggio saranno interamente a carico dei datori di lavoro. Vi si stabilisce anche quale possa essere il periodo massimo per considerare un lavoratore “distaccato”: un anno con la possibilità di una sola proroga di sei mesi, dopodiché il lavoratore viene interamente assoggettato alle norme del Paese in cui opera e svolge la sua attività professionale. Inoltre, i lavoratori distaccati saranno garantiti sia dagli accordi sindacali nazionali dello Stato membro ospitante sia degli accordi settoriali, laddove vigono, e in tal modo saranno tutelati dalle organizzazioni sindacali”, ha proseguito l’Onorevole Morgano.
“Di fronte alla crisi politica e istituzionale che, in questi giorni, in Italia, mette l’Europa al centro di un confuso dibattito intorno alle sue prerogative e alle scelte che contano, la nuova Direttiva mostra il volto più proprio dell’Europa: un’Europa anche Sociale, un’Europa che protegge”, ha concluso l’Onorevole Morgano.