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Mag

De Castro: il Parlamento Ue vuole che la PAC resti 'comune'

Un'agricoltura ancora più integrata e non uno spezzatino

"Il voto espresso oggi dal Parlamento europeo sulla futura riforma della PAC invia un messaggio chiaro: l'Assemblea - afferma  Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale - è favorevole alla semplificazione, ma non accetterà  mai una ri-nazionalizzazione della Politica Agricola Comune". “La relazione votata a grande maggioranza sostiene - prosegue De Castro - che il futuro della nostra agricoltura deve rimanere 'Comune', garantendo crescita, produttività, sostenibilità e competitività a tutti i nostri agricoltori, senza rischi di distorsioni di concorrenza tra Stati o addirittura tra Regioni differenti". "Purtroppo, questa presa di posizione - si rammarica De Castro - non è stata recepita nella proposta di riforma della PAC post-2020, ormai pubblica, e che la Commissione europea presenterà ufficialmente il primo giugno.  Nel testo infatti, si è preferito imprimere una forte accelerazione all'iter decisionale scavalcando le prerogative del normale dialogo inter-istituzionale che rischia di liquidare con troppa facilità la più grande esperienza di politica sovranazionale della storia dell'Ue". "Caro Commissario - ha concluso De Castro rivolgendosi a Hogan, il responsabile agricolo UE - la sola responsabilità dei controlli all'Unione europea non basta per definire la PAC una politica davvero comune. Serve invece un messaggio forte di ancora maggiore integrazione: lo dobbiamo agli 11 milioni di agricoltori e agli oltre 500 milioni di cittadini europei”.