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Giu

Morgano: Non si sconfigge la crisi con una pistola scarica

“Nell’assordante silenzio del governo tedesco, c’è il tentativo della Commissione europea di dare concretezza alle proposte del ministro Padoan e del Presidente Macron, per smuovere il dibattito in vista anche del Consiglio europeo di fine giugno. Un buon punto di partenza, anche se non mancano le criticità”, ha commentato l’eurodeputato PD Luigi Morgano da Strasburgo.

“Al netto dei necessari aggiustamenti alle proposte, che seguiranno il dibattito parlamentare, ci sono due questioni più ampie che è opportuno rilevare. La prima perplessità è sulle dimensioni del meccanismo di stabilizzazione degli investimenti: come il ‘whatever it takes[1] del Governatore della BCE, Mario Draghi, che nel 2012 preservò l’unità della moneta unica, gli strumenti anti-crisi si costruiscono per, idealmente, non essere mai usati. Ma con 30 miliardi di euro totali, e non più di 10 miliardi destinabili a un singolo Stato membro, mi sembra che si stia cercando di sconfiggere un’eventuale prossima crisi - che certamente nessuno auspica - con una pistola scarica: siamo lontani dalla potenza di fuoco necessaria”, ha proseguito Morgano.

“C’è poi una seconda criticità: una funzione di stabilizzazione degli investimenti permetterebbe di mantenere il livello della crescita stabile sul lungo termine, ma durante una crisi di dimensioni simili a quella dei dieci anni fa, quello che servirebbe è poter mantenere intatto il potere d’acquisto dei cittadini. Il modo migliore per farlo è un sistema europeo di assicurazione contro la disoccupazione, che, semplificando, garantirebbe la sostenibilità dei sistemi di welfare nazionali”, ha concluso Morgano.

 

Contesto

Oggi la Commissione europea ha presentato le proposte legislative volte a definire i programmi europei della programmazione finanziaria 2021-2027, per la sotto-rubrica ‘Unione economica e monetaria. All’interno di questa rubrica saranno collocati: il Programma di sostegno alle riforme, con dotazione 25 miliardi di euro, composto da uno strumento per l’attuazione delle riforme concordate durante il Semestre europeo, e un ulteriore strumento specifico per la convergenza, che favorisca l’adozione della moneta unica dagli Stati UE non ancora nell’Eurozona; e una funzione di stabilizzazione degli investimenti, con la capacità di garantire prestiti fino a 30 miliardi di euro agli Stati membri colpiti da ‘shock asimmetrici’, cioè periodi di crisi economica localizzati.

Di seguito il link al comunicato stampa e alla scheda dettagliata della Commissione su funzione di stabilizzazione degli investimenti e programma di sostegno alle riforme (in inglese).

[1] Nel luglio 2012, Mario Draghi, presidente della BCE, pronunciò le seguenti parole: “La BCE farà tutto il necessario per sostenere l’euro. E, credetemi, sarà sufficiente”, mettendo fine all’ondata di speculazioni sulla tenuta dell’euro.