“Non ha freno l’opera di falsificazione della realtà da parte dei pentastellati, che continuano con dichiarazioni da campagna elettorale, quando sarebbe il caso cominciassero a pensare al governo del Paese". Lo dichiarano Brando Benifei e Elena Gentile (PD), membri della Commissione Occupazione e Affari sociali a Strasburgo in merito alle dichiarazioni del vicepresidente del Parlamento europeo, Massimo Castaldo, sulla possibilità di finanziare il reddito di cittadinanza utilizzando il 20% del Fondo sociale europeo. “I conti non tornano - proseguono -- Basti pensare che per finanziare il reddito di cittadinanza sarebbero necessari 17 miliardi di spesa annua, e anche pensando di utilizzare per tale scopo la totalità della quota nazionale del Fondo per i sette anni di programmazione, inclusa la quota di cofinanziamento nazionale, le risorse non basterebbero a coprire un solo anno di tale misura". La Relazione da cui ha preso spunto Castaldo per la proposta e che, ricordiamo, il PD ha supportato in aula, è un testo non legislativo che non riguarda affatto la proposta di reddito di cittadinanza, ma misure volte a garantire il reddito minimo come strumento per combattere la povertà. Segnaliamo ancora una volta che in Italia tale misura esiste già, e si chiama Reddito di inclusione (REI), introdotta su iniziativa del Partito Democratico. Segnaliamo inoltre che il Fondo Sociale Europeo integra già il fondo nazionale per la lotta alla povertà, tramite il Programma operativo nazionale (PON) inclusione. Il neoministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio, si accorgerà presto di tutto questo, e dell’importanza delle politiche europee per il nostro Paese, nonostante le comode posizioni antieuropeiste predicate in questi anni.