“Le elezioni svedesi hanno tenuto l’Europa col fiato sospeso. Eppure, senza sottovalutare il pericolo dell’avanzata sovranista e dell’ultradestra in tutta Europa, questa forza che a volte ci sembra invincibile e inarrestabile non ha avuto il trionfo che in molti si aspettavano. Il partito anti-immigrati degli Svedesi Democratici si è fermato attorno al 17% e il primo partito resta quello dei Socialdemocratici con il 28,3%, che certo non ha avanzato, ma non ha neanche subito la debacle che molti attendevano”. – ha dichiarato Patrizia Toia, capodelegazione Pd al Parlamento Europeo
“Rimangono due lezioni: la prima capire le ragioni sociali e culturali che fanno crescere gli antieuropeisti e dare risposte concrete e convincenti. La seconda: allargare l’area di influenza e di dialogo del PSE nel campo progressista. – ha proseguito Toia - In ogni caso in queste elezioni l’UE è stata al centro del dibattito e per questo sono sempre più convinta che all’appuntamento delle europee dovremo fare il massimo come partiti nazionali dell’area progressista e, accanto a questo, creare le premesse per una grande coalizione europeista di tutte le forze progressiste, democratiche, ambientaliste e liberali per governare l’Europa del domani”.
“L’avvicinamento tra sovranisti e moderati del PPE, incontro nel quale ciascuna forza pensa di prevalere sull’altra, avrà un esito pericoloso per l’Europa e ci richiede di allargare l’azione e l’iniziativa del nostro partito europeo, il PSE, verso le formazioni del campo europeista. In questo il PD può dare un contributo prezioso”.