L'Europa si ponga in prima linea in questa enorme sfida
"Sarebbero necessari tre pianeti come la Terra se volessimo far beneficiare alla popolazione mondiale dei consumi alimentari pro capite del mondo occidentale. Non li abbiamo, ma dobbiamo ugualmente rispondere alla domanda crescente di cibo e cercare di sradicare la fame e la malnutrizione. Per questo non serve invocare la paura del nuovo, non servono politiche fatte in casa: bisogna intensificare la produzione agricola in modo sostenibile, attraverso la ricerca e l'innovazione". Così Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo e coordinatore dell'Alleanza parlamentare contro la fame, in occasione della celebrazione, oggi a Bruxelles, del World Food Day. Lo stesso europarlamentare, insieme alla FAO e alla Commissione europea ha dato vita ad un ampio confronto su 'Food 2030: ricerca e innovazione per un mondo #ZeroHunger'. De Castro ne è convinto: "il futuro dell'alimentazione a livello globale risiede nell'innovazione, ma non è qualcosa - dice - che possiamo dare per scontato. L'Europa deve porsi in prima linea in questa enorme sfida, mettendo i nostri produttori nelle condizioni di produrre più cibo di altissima qualità, utilizzando sempre meno risorse. In questo senso, auspico che si arrivi al più presto a una validazione di tutte quelle tecniche di miglioramento varietale - non Ogm- ottenute dall'incrocio della stessa specie che potrebbero dare vita ad un nuovo modello agro-alimentare in grado di raccogliere la sfida della sicurezza alimentare in base alle nuove condizioni climatiche. Se così non fosse cosa ne faremmo di quelle varietà ottenute per mutagenesi che da 20-30 anni ad oggi sono impiegate nel bio?''. "Non possiamo rimanere incatenati ad un'idea romantica dell'agricoltura -conclude De Castro- abbiamo bisogno di un approccio efficace e basato sulla scienza, o resteremmo nel Medioevo."