“Hanno vinto i Paesi dell'Est e ha perso l'Italia: dalle conclusioni del secondo Consiglio europeo a cui partecipa il premier Conte e del primo Consiglio europeo della presidenza austriaca a guida sovranista è definitivamente sparito qualsiasi riferimento ai ricollocamenti dei richiedenti asilo e alla riforma di Dublino. E' sparito persino il generico accenno alla 'solidarietà' tra Paesi membri sul tema immigrazione che era stato inserito nel summit di giugno per far digerire all'Italia l'affossamento della riforma di Dublino. Nelle conclusioni del Consiglio europeo i leader dell'Ue invitano il Parlamento europeo a esaminare una serie di proposte della Commissione sull'immigrazione, ma non fanno cenno alla riforma di Dublino. Così, in cambio della leadership del fronte sovranista, il vicepremier Salvini ha buttato anni di lavoro in cui eravamo riusciti a europeizzare per davvero il tema immigrazione e avevamo costretto gli altri Paesi Ue a prendersi migliaia di richiedenti asilo ospitati dai centri italiani. Prima del 4 marzo i Paesi dell'Est si sentivano così messi nell'angolo che erano pronti ad accettare una solidarietà finanziaria pur di non accogliere migranti. Dopo questo summit Salvini abbia la decenza di smettere di chiedere qualsiasi forma di solidarietà, che sia nell'attracco ai porti o nel ricollocamento dei migranti in Germania per riprendersi quelli che vengono rispediti in Italia a saldo zero, perché è l'Italia che ha accettato questa Europa proposta da Orban”. Lo ha dichiarato la capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia.