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Dic

Ue, Morgano: Accordo nella notte su riforma dell’Eurozona - ma con poca sostanza

In mattinata l’annuncio: dopo una notte di negoziati, l’Eurogruppo - la riunione dei Ministri delle Finanze dell’Eurozona - ha trovato un accordo su un percorso complessivo di riforma della zona Euro. Gli elementi principali: una ‘rete di protezione’ fiscale per l’Unione bancaria, la riforma del Meccanismo europeo di stabilità, un impegno di principio per un bilancio proprio dell’Eurozona.

“Che si cominci a parlarne è oggettivamente un dato importante e nuovo”, commenta Luigi Morgano, eurodeputato PD/S&D. “Manca, però, ancora molta sostanza. Purtroppo prevale una visione dei ‘falchi’, della destra economica che guida la cosiddetta ‘Lega Anseatica’ dei piccoli paesi del Nord Europa per i quali, prima di ogni strumento pubblico collettivo europeo per rafforzare la capacità di reazione e gestione delle crisi dell’Eurozona, serve una riduzione dei rischi - in particolare la quantità dei ‘crediti deteriorati’ (NPL) nei bilanci delle banche del Sud Europa. Certo, questi crediti pesano sui bilanci - anche delle banche italiane - ma sono in forte riduzione ormai da almeno due anni. Non dimentichiamo che dietro ogni credito c’è un imprenditore o una famiglia in difficoltà. E non dimentichiamo gli altri rischi alla stabilità del sistema bancario europeo, per esempio i cosiddetti attivi di livello 2 e livello 3 - sostanzialmente, dei derivati complessi e dal valore più che incerto - che pesano sui bilanci delle grosse banche francesi e tedesche”.

“Sorprende, da questo punto di vista”, prosegue Morgano, “che il ‘Governo del Popolo’ sia stato sostanzialmente assente da questi negoziati, incapace di difendere non solo gli interessi degli italiani, ma dell’Europa intera! Come ricordava[1] correttamente a Firenze, a maggio, il Presidente della BCE Mario Draghi, ‘la condivisione pubblica del rischio attraverso una rete di protezione fiscale contribuisce a ridurre il rischio di tutto il sistema bancario’. Questo ragionamento dovrebbe guidare ogni passo verso un rafforzamento dell’Eurozona, ma soprattutto ogni azione del Governo. All’Eurozona serve un bilancio proprio, un’assicurazione europea contro la disoccupazione, un titolo di Stato europeo - tutte proposte che i Governi Renzi e Gentiloni, e il Ministro Padoan, avevano portato avanti e difeso fino a pochi mesi fa. Con l’arrivo del Governo gialloverde, invece, si sono chiuse le porte per una possibile intesa”.

[1] https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2018/html/ecb.sp180511.en.html