«La nuova programmazione dei fondi europei prevede circa 38 miliardi che, se cofinanziati al 50 per cento dalle Regioni, possono arrivare a circa 80 miliardi per il periodo 2021-2027. Risorse ingenti da dedicare alla grande sfida ambientale – difesa del suolo e delle coste, prevenzione nelle zone a rischio sismico e idrogeologico, riqualificazione urbana e dei Centri storici, nonché alla tutela del patrimonio naturale –, allo sviluppo e ai diritti sociali».
L’eurodeputato Andrea Cozzolino, relatore per il Parlamento europeo della riforma del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) post 2020, spiega le novità del nuovo ciclo di fondi europei 2021-2017 e indica le finalità prioritarie per l’utilizzo dei finanziamenti europei.
«Stiamo venendo da un decennio di crisi, che ha provocato tanta disuguaglianza», ricorda Cozzolino. «Dobbiamo utilizzare queste risorse per creare occupazione di qualità, collaborare con le nostre università e Centri di ricerca per rendere i nostri prodotti competitivi, mettere l’innovazione e le tecnologie al servizio del lavoro e delle imprese. Le future politiche devono mettere al primo posto l’emergenza occupazionale – soprattutto giovanile e femminile – e superare tutti i divari generazionali e di genere che ancora permangono nel mondo del lavoro. Quanto prospettato si sta già attuando, per esempio, in Campania - proprio grazie alla sinergia con la Regione».