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Ue, Costa: Modifica codice visti è grande traguardo che promuove mobilità di professionisti della cultura e sportivi non Ue

“Oggi si è votata la modifica al regolamento del Codice comunitario dei visti – dichiara Silvia Costa – di cui abbiamo ottenuto il riconoscimento di esigenze specifiche per i professionisti della cultura, gli sportivi, gli artisti di paesi terzi non cittadini UE. Il Parlamento europeo prende così una posizione forte e chiara, rendendo possibile per queste categorie di viaggiare all’interno dell’area Schengen fino ad un anno (purché non rimangano più di 90 giorni in uno Stato membro in un periodo continuativo di sei mesi) e abbattendo cosi notevolmente i costi in termini economici e amministrativi legati all'organizzazione di una tournée o di un torneo della durata superiore ai tre mesi. Questa conquista fa eco alle nostre storiche battaglie per promuovere la circolazione di artisti e sportivi in Europa, come riconosciuto dalla nuova Agenda cultura (votata oggi a larghissima maggioranza) e come ribadirò nel nuovo Europa Creativa, di cui sono stata riconfermata relatrice”.

Lo dichiara Silvia Costa, europarlamentare del PD.

“Le nuove disposizioni fissano le condizioni e le procedure per il rilascio del visto per soggiorni brevi previsti sul territorio degli Stati membri – prosegue Silvia Costa - non superiori a 90 giorni su un periodo di 180 giorni, comprese le modalità pratiche per la presentazione di domande, la definizione dello Stato membro competente per l'esame le decisioni sul merito, il calcolo delle spese di servizio, e la documentazione necessaria, inclusa la possibilità di compilare e firmare il modulo di domanda per via elettronica e presentarlo direttamente al consolato di uno degli Stati membri di destinazione del viaggio previsto.

Siamo soddisfatti anche per la proposta di estendere i termini di presentazione di una domanda fino a nove mesi prima dell'inizio del viaggio previsto, che corrisponde meglio alle abitudini di viaggio di oggi e soprattutto viene incontro alle richieste dei professionisti della cultura e gli sportivi.

Speriamo adesso che i negoziati con il Consiglio portino a un risultato soddisfacente. Lo dobbiamo ai professionisti della cultura, agli artisti e agli sportivi che vengono qui in Europa a esercitare le loro professioni, con professionalità e spirito di sacrificio”.