“Difronte al rallentamento dell’economia europea occorre andare oltre la flessibilità per sostenere gli investimenti e la coesione a livello europeo”. Lo ha detto Roberto Gualtieri, europarlamentare Pd-S&D e presidente della Commissione ECON al Parlamento europeo, nel suo intervento che ha concluso la prima sessione della conferenza interparlamentare sulla 'governance' economica in corso al Parlamento europeo, in cui ha anche risposto a Claudio Borghi, il leghista presidente della Commissione Bilancio della Camera dei deputati, intervenuto nel dibattito.
Gualtieri ha sottolineato come “grazie all’introduzione della flessibilità dal 2015 la politica economica Europea sia migliorata dopo la stagione dell’austerità che ha segnato gli anni 2011-2014, ma molto resta da fare, introducendo un budget dell’area euro per gli investimenti e la stabilizzazione, applicando meglio la procedure per gli squilibri macroeconomici, migliorando le regole di bilancio a partire dalla golden rule per gli investimenti, incorporando pienamente la dimensione sociale nel semestre europeo e aumentando il ruolo dei parlamenti nazionali ed europeo e il dialogo tra loro”, ha aggiunto.
Quanto ai commenti di Borghi Gualtieri ha sottolineato che “il problema del bilancio italiano non era il livello assoluto di deficit ma il deterioramento del deficit strutturale di ben lo 0,8% che esso prevedeva, unico caso in Europa. Grazie alla flessibilità l’Italia ha alla fine potuto evitare la procedura di deficit nonostante abbia previsto un deterioramento strutturale dello 0,2%, il che dimostra che non ci sono “buoni” e “cattivi” come dice Borghi, e questo nonostante la pessima composizione della manovra italiana".
Il punto, ha concluso Gualtieri, è “che di fronte al rallentamento dell’economia servirebbe maggiore coordinamento tra le politiche economiche degli Stati membri e migliori strumenti comuni per sostenere la crescita e gli investimenti”.