“Con il voto di oggi in commissione CULT del Parlamento europeo – dichiara Silvia Costa - puntiamo a fare dell´Erasmus 2021/2027 il più inclusivo di sempre, con un budget triplicato rispetto al programma attualmente in corso. Da oltre 30 anni, Erasmus+ dimostra a tutti il vero significato dell'integrazione europea, costituendo l'essenza stessa di un'Europa senza frontiere. Per questo motivo ho sostenuto da subito la campagna per decuplicare i fondi a disposizione di Erasmus. Il testo approvato dalla Commissione introduce tutta una serie di nuove azioni, amplia la platea dei soggetti coinvolti, pone in risalto e valorizza tutte le sue componenti, dall’istruzione alla formazione, dalle politiche giovanili allo sport. Come gruppo S&D abbiamo introdotto un nuovo capitolo in Erasmus, significativamente intitolato “Inclusione”, teso a coinvolgere le persone con minori opportunità dai migranti alle persone con disabilità. Per loro vogliamo che ci sia un sostegno finanziario specifico e adeguato, anche in sinergia con altri programmi come il Fondo sociale europeo, per riuscire a vincere queste condizioni di partenza che potrebbero mettere a rischio la partecipazione a Erasmus”.
Lo dichiara Silvia Costa, europarlamentare PD e coordinatrice del gruppo S&D in Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo.
“Per le borse di studio – prosegue l’europarlamentare - vogliamo che tengano conto dei costi di soggiorno del Paese ospitante e anche dei costi di viaggio dal Paese di provenienza a quello in cui si svolge l’esperienza Erasmus. E anche delle specifiche condizioni derivanti dalle situazioni soggettive, come la disabilità. Erasmus+ vuol dire anche sport: la Commissione prevedeva la mobilità individuale dei soli allenatori; il Parlamento europeo, invece, ribadisce la dimensione di cittadinanza connessa allo sport ed estende le opportunità di mobilità anche ai giovani atleti nell´ambito dello sport di base. Erasmus+ è molto più di questo: vogliamo che gli studenti, gli insegnanti e il personale della scuola, compresa la scuola dell’infanzia e la formazione per gli adulti, possano partecipare a iniziative di mobilità individuale e che ricevano opportunità di formazione e di aggiornamento dedicate. La mia e nostra proposta di sviluppare una carta europea dello studente è confluita adesso in Erasmus. Diamo alla Commissione due orizzonti temporali precisi: entro il 2021 dovrà aver completato lo sviluppo della Carta e entro il 2025 dovrà essere messa a disposizione di tutti gli studenti dell´UE. Accanto all´imperativo della inclusione, ho ritenuto decisivo avere anche un forte focus sull´eccellenza, come dimostra il riferimento fra i partenariati per l´eccellenza non solo dei master congiunti, ma anche dei dottorati congiunti. In quest´ottica vanno lette anche le nuove iniziative delle Università europee (per cui abbiamo chiesto un bilanciamento geografico) e dei centri di formazione professionale di eccellenza. Per un’Europa davvero competitiva, se unita, anche nell´ambito della formazione superiore e della ricerca. Abbiamo potenziato la dimensione esterna di Erasmus, attraverso anche i fondi per l’azione esterna e la cooperazione allo sviluppo che integrano l’esistente Erasmus Mundus per offrire opportunità anche ai cittadini e alle organizzazioni dei Paesi terzi. Attraverso Erasmus vogliamo sostenere attività a sostegno delle competenze per la protezione e la tutela del patrimonio culturale. Abbiamo chiesto – conclude Silvia Costa - una chiara componente educativa e culturale in questa nuova azione, oggi sotto forma di progetto pilota, proposta dalla Commissione. I partecipanti 18-20 anni all´iniziativa di viaggio e apprendimento informale per l´Europa dovranno nei loro itinerari tenere conto, ad esempio, delle capitali europee della cultura, della gioventù e del volontariato. E´ un opportunità enorme per i settori turistici in Paesi che vivono di questa vocazione, come l´Italia, e anche per valorizzare ulteriormente il patrimonio ferroviario e coinvolgere in rete fondazioni e musei ferroviari. Infine abbiamo voluto un rafforzamento della partecipazione dei giovani alla vita democratica dell´UE, come già fatto nel nuovo programma Cittadini, diritti e valori, dando per esempio rilievo all’iniziativa dei cittadini europei, alle forme di democrazia digitali, agli scambi intergenerazionali e a un più ambizioso dialogo fra giovani e decisori (EU Youth Dialogue), non solo in quelle aree di interesse delle politiche giovanile, ma in tutte le aree delle politiche pubbliche europee”.