«Non si possono colpire le Regioni, portando loro via risorse economiche, per punire le politiche economiche non corrette portate avanti dai Governi. È per questo che ci siamo battuti per portare a casa la cancellazione della condizionalità macroeconomica. Lo abbiamo fatto nell'interesse dei territori» - così Mercedes Bresso, vicepresidente del Gruppo S&D al Parlamento europeo, commentando il voto dell'Europarlamento contro la proposta della Commissione UE di congelare i fondi strutturali per il periodo 2021-2027 per i Paesi che non rispettano i parametri macroeconomici dell’Unione.
A differenza di quel che aveva proposto la Commissione europea, i fondi strutturali per il periodo 2021-2027 non saranno congelati per i Paesi che non rispettano i parametri macroeconomici dell'UE. «È una vittoria dell'Europa che è convinta che, oltre ai decimali, si debba pensare alle persone. Adesso il Governo faccia la sua parte e dialoghi con gli alleati giusti per portare avanti questo percorso» - ha dichiarato Mercedes Bresso, vicepresidente del Gruppo S&D al Parlamento europeo, facendo riferimento al fatto che questo testo sarà il punto di partenza per la negoziazione sulle nuove regole per la gestione dei fondi UE.
«Non solo però perché abbiamo votato una proposta all'interno del FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - che prevede che l'8% delle risorse vadano alle aree rurali e svantaggiate. E di questo 8%, il 15% dovrà andare alle politiche per gli smart villages. Così abbiamo voluto sancire che ci vuole un'Agenda europea per le zone rurali, montane e remote. Su questo tema stiamo organizzando un incontro in Italia con il commissario europeo per la politica regionale, Corina Cretu, in modo da chiedere che questo obiettivo si possa raggiungere per utilizzare al meglio le risorse a disposizione dando indirizzi specifici» - ha continuato Mercedes Bresso, vicepresidente del Gruppo S&D al Parlamento europeo.
«Qualcuno ha letto in questo provvedimento una stoccata al blocco dei populisti. Io credo che invece sia da considerarsi il necessario passaggio di una politica seria che guarda con attenzione alle richieste sociali e allo sviluppo economico dei territori. Le prime proiezioni pubblicate dall'Europarlamento in vista delle elezioni europee di maggio confermano che i maggiori gruppi del prossimo Parlamento europeo saranno PPE, S&D e ALDE, mentre si registra un indebolimento dei sovranisti e, per quanto riguarda l'Italia, del Movimento 5 Stelle. Ciò significa che le persone ci osservano e valutano attentamente il nostro lavoro, premiando gli sforzi che facciamo per rendere l'Unione europea più eguale, equa e giusta» - ha concluso Mercedes Bresso, vicepresidente del Gruppo S&D al Parlamento europeo.