27
Feb

Accordo economico e commerciale UE-Canada

Il CETA è il primo accordo di nuova generazione per facilitare l’acceso al mercato per beni, servizi e investimenti che l’UE ha firmato con un altro paese altamente industrializzato.

Sia il M5S che la Lega si sono opposti all’accordo votando contro l’accordo sia in Commissione che in Plenaria nel 2017. Il contratto di governo M5S-Lega infatti prevedeva l’opposizione al CETA. Dopo qualche mese al governo, e dopo aver visto gli effetti positivi per l’Italia, stanno riconsiderando la loro posizione.

Questo accordo è importante per almeno 2 motivi:

  1. Eliminando il 99% dei dazi sui prodotti europei, il CETA porta benefici alle imprese europee. Nel primo anno dalla sua entrata in vigore provvisoria, le esportazioni dell’UE verso il Canada sono infatti aumentate del 7%.
  2. Il CETA, tramite il riconoscimento di 145 indicazioni geografiche impegna le autorità canadesi a fornire un livello di tutela delle eccellenze agroalimentari assimilabile a quello del sistema europeo.

L’UE e il Canada hanno inoltre concordato un mutuo riconoscimento dei propri procedimenti di controllo, delle certificazioni e dei regolamenti tecnici in molti settori. Insieme ad altri provvedimenti nell’accordo, questo ridurrebbe i costi per le imprese, soprattutto per le PMI, che potrebbe generare un aumento annuale di €2,9 miliardi del PIL europeo.

Inoltre, l’accordo fa propri gli obblighi assunti dall'UE e dal Canada in virtù di accordi internazionali in materia di diritti dei lavoratori e di protezione dell'ambiente e del clima.

Sono 13.147 le imprese italiane, di cui il 79% di piccole e medie dimensione, che esportano beni verso il Canada per un valore di oltre €5 miliardi all’anno. Queste esportazioni aiutano a sostenere ben 63.000 posti di lavoro in Italia.

Grazie al CETA le esportazioni di prodotti agricoli italiani verso il Canada sono aumentate del 7,4% da quando è entrato in vigore l’accordo. A beneficiare particolarmente dall’accordo nell’ultimo sono state alcune eccellenze enogastronomiche italiane, tra cui il Gorgonzola (+80% di esportazioni in un anno), il Pecorino Romano (+62%) e la Mozzarella di Bufala campana (+33%).