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Feb

Approvate quattro Direttive su “Rifiuti”, “Imballaggi e rifiuti da imballaggi”, “Discariche di rifiuti”, “Veicoli fuori uso, batterie, apparecchiature elettriche ed elettronich

In Europa si generano quasi 600 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno, rifiuti che potrebbero essere riutilizzati come materie prime e come risorse, e che invece vengono buttati via.

Viviamo in un mondo in cui ci la popolazione aumenta e le risorse sono limitate. Ogni anno consumiamo più risorse naturali di quelle che il pianeta riesce a rigenerare. Una minaccia per la sostenibilità ambientale ed un importante costo economico in termini di competitività per le nostre industrie.

In Europa si generano quasi 600 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno, rifiuti che potrebbero essere riutilizzati come materie prime e come risorse, e che invece vengono buttati via. Intanto quasi il 40% dei costi industriali è rappresentato dall’approvvigionamento delle materie prime. Infine, solo circa il 40% dei rifiuti generati dalle famiglie nell’ UE viene riciclato, con tassi di riciclaggio che vanno dal 5% fino all’ 80%, a seconda delle regioni prese in considerazione.

Quasi la metà dei costi dell’industria manifatturiera europea è dato dalle materie prime, a fronte del 20% imputabile al costo del lavoro

In un’Economia Circolare un prodotto è pensato sin dal design e dalla scelta del materiale, per durare, essere riparato e riciclato. Alla fine della sua vita, questo oggetto sarà di nuovo materia prima per un altro prodotto, ma una materia prima che non si importa e non si estrae con benefici per l’ambiente e riduzioni emissioni di anidride carbonica. In altre parole, con l’Economia Circolare, i rifiuti si trasformano da “un problema da risolvere” a “un’opportunità da sfruttare”, per generare nuove risorse produttive e soprattutto una crescita sostenibile con nuovi posti di lavoro e aumento del Pil. Incrementando la produttività delle risorse di un terzo rispetto a oggi, in Europa si possono creare 2 milioni di posti di lavoro in più, con una crescita del Pil di un punto percentuale.

Nelle Direttive sono indicati   obiettivi chiari e vincolanti che tutti gli Stati Membri dovranno concretizzare da qui al 2030 a tutto vantaggio dei cittadini, dell´ambiente e della competitività economica delle nostre industrie.

In primo luogo la revisione della gestione dei rifiuti incentrata sulla loro prevenzione e sull´incremento di raccolta differenziata e  riciclaggio. Maggiori risorse finanziarie dedicate attraverso i fondi UE. Limiti sempre più stringenti per il conferimento in discarica.

Contrasto attivo all´inquinamento marino e allo spreco alimentare.