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Feb

Direttiva Acqua Potabile e regolamento “Prescrizioni per il riutilizzo dell'acqua”

La normativa sull’acqua viene aggiornata per migliorare gli standard di qualità per l’acqua destinata al consumo umano. Protezione da possibili contaminazioni. Incentivi al riuso dell’acqua.

La maggioranza dei cittadini europei ha accesso ad acqua potabile di alta qualità. Secondo la relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (2016), più del 98,5% dei test effettuati sui campioni di acqua potabile, eseguiti tra il 2011 e il 2013, rispettano gli standard dell’Unione europea. La direttiva sull’acqua potabile nasce per definire degli standard qualitativi minimi per l’acqua destinata al consumo umano (da bere, per cucinare o per altri usi domestici), così da proteggerci da possibili contaminazioni. Si rende tuttavia opportuna una revisione della normativa per migliorare ulteriormente la qualità e l’accesso all’acqua potabile, riducendo in questo modo anche gli impatti ambientali con riferimento ai rifiuti di plastica.

L’acqua è una risorsa limitata nell’Unione europea: un terzo del suo territorio è soggetto a condizioni di stress idrico. Il crescente fabbisogno delle popolazioni e i cambiamenti climatici renderanno in futuro in Europa ancora più problematico disporre d’acqua in quantità e di qualità sufficienti. L’eccessiva estrazione idrica, soprattutto a scopo di irrigazione agricola ma dovuta anche all’uso industriale e allo sviluppo urbano, costituisce una delle principali minacce, mentre la disponibilità di acqua di qualità adeguata è condizione essenziale per la crescita economica e per la società in generale.

Fra il 1976 e il 2006 il numero di zone e persone colpite da siccità è aumentato di quasi il 20%, mentre il costo totale delle siccità ha raggiunto 100 miliardi di EUR (CE, 2012). La siccità dell’estate 2017 illustra, una volta di più, le dimensioni delle perdite economiche.

E´ importante incentivare il riuso dell’acqua, applicando i principi dell’economia circolare anche a una risorsa preziosa e limitata come l’acqua. Le risorse idriche dell’Europa devono essere gestite in modo più efficiente. Il risparmio idrico deve diventare una priorità e devono essere esplorate tutte le possibilità per migliorare l’efficienza idrica. Nell’ambito di un approccio di gestione integrata delle risorse idriche, oltre al risparmio idrico, le acque reflue provenienti da impianti di trattamento delle acque urbane offrono un’alternativa affidabile di approvvigionamento idrico per vari scopi. Tra questi, l’irrigazione agricola ha il più alto potenziale per estendere la pratica del riutilizzo dell’acqua, che contribuirebbe alla riduzione della carenza idrica in Europa.

Con l’aggiornamento delle normative si punta a rafforzare la fiducia dei consumatori e incoraggiare l’uso dell’acqua del rubinetto. Vogliamo che aumenti ulteriormente la qualità dell’acqua di rubinetto rendendo più severi i limiti massimi per determinati inquinanti come il piombo (da dimezzare) o batteri nocivi e introducendo limiti anche per alcuni modificatori endocrini. Dovranno essere monitorati anche i livelli delle microplastiche. Proponiamo inoltre di adottare in modo diffuso misure come l’installazione di fontane pubbliche anche in luoghi come centri commerciali ed aeroporti, incoraggiando gli stessi ristoranti a proporre anche l’acqua di rubinetto.

Queste misure potrebbero ridurre il consumo delle bottiglie di plastica del 17%, con risparmio economico per i cittadini, impatto positivo sull’ambiente in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e dei rifiuti di plastica.

Con la siccità dell´estate 2017 le perdite nel solo settore dell’agricoltura italiana sono state pari a 2 miliardi di EUR.

La definizione di prescrizioni minime armonizzate sulla qualità delle acque depurate, in particolare sui parametri di riferimento per eventuali sostanze nocive, unita a monitoraggi efficaci garantirà la protezione della salute e dell’ambiente, in tal modo aumentando anche la fiducia nei confronti delle pratiche di riutilizzo dell’acqua.

Si stima che le nuove regole potranno portare il riutilizzo di acque in agricoltura a livello europeo da 1,7 miliardi di m³  a 6,6 miliardi di m³ all’anno.