La battaglia del Pd per far valere la tutela delle indicazioni geografiche negli accordi commerciali
In tutti gli accordi commerciali il sistema delle indicazioni geografiche rappresenta uno strumento fondamentale per tutelare il carattere distintivo dei prodotti locali, regionali e nazionali dell’UE, nonché competenze tradizionali e i posti di lavoro ad essi connessi.
Le indicazioni geografiche garantiscono ai consumatori chiarezza sulle caratteristiche e sulla qualità dei prodotti.
Esse sono diventate uno dei maggiori interessi offensivi nel quadro della politica commerciale europea, tramite la quale si cerca di conseguire una protezione, analoga a quella europea, nei paesi terzi con i quali commerciamo, al fine di intensificare le misure contro la contraffazione e l'uso fraudolento delle denominazioni, di cui si sfrutta la reputazione in maniera illegittima.
Durante questa legislatura, anche grazie alla nostra battaglia, sono stati ratificati dal PE gli accordi con Canada e Giappone, con oltre 300 indicazioni geografiche, di cui molte italiane, tutelate da fenomeni come l’italian sounding, ovvero l’evocazione di un Paese -in questo caso l’Italia- tramite l’utilizzo di un’etichettatura che possa attirare il consumatore, confondendolo sulla vera origine del prodotto (bandiere, simboli). Tale pratica ha un impatto economico pari a 90 miliardi di euro, 3 volte il valore dell’export agroalimentare italiano.
Proprio per la sua importanza, si auspica l’estensione di tale sistema di protezione ai prodotti non agricoli (come il marmo di Carrara, il vetro di Murano, la ceramica di Sassuolo), per valorizzare il nostro know how in Europa e nel mondo.