27
Feb

Un piano d’azione verso un’economia a basse emissioni di carbonio

Rivisti al rialzo i limiti per le emissioni di carbonio di auto e furgoni.

AUTOMOBILI Il nuovo regolamento sulle automobili ha rivisto al rialzo i limiti per le emissioni di carbonio di auto e furgoni (per le auto 37.5 al 2030, 15% al 2025; per i furgoni 31% al 2030 e 15% al 2025) e si propone di incoraggiare ulteriormente la diffusione sul mercato di veicoli a zero e basse emissioni e lo sviluppo di adeguate infrastrutture di ricarica grazie all’ introduzione di una quota minima obbligatoria di questi veicoli per costruttore garantendo così la certezza degli investimenti.

VEICOLI PESANTI Il regolamento stabilisce per la prima volta in assoluto, norme sulle prestazioni di emissione di CO2 per i veicoli pesanti (essendo i triloghi ancora in fase di svolgimento non sono ancora disponibili i valori dei target).

La proposta si basa, integrandole, su altre misure della UE vigenti in materia che stimolano la mobilità a basse emissioni nel settore dei veicoli pesanti, tra cui, in particolare, il regolamento sulla certificazione (cosiddetto VECTO) e il regolamento sul monitoraggio e la comunicazione.

 MONITORAGGIO E LA COMUNICAZIONE Prevede per la prima volta norme sul monitoraggio e la comunicazione dei dati relativi al consumo di carburante e alle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti nuovi.

Per raggiungere gli obiettivi di Parigi l’Unione europea ha adottato il piano d’azione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Tutti i settori che producono emissioni dovranno contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, in funzione delle rispettive potenzialità economiche e tecnologiche: industria, trasporti, edilizia, agricoltura, settore energetico.

Il settore dei trasporti è di importanza fondamentale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e decarbonizzare l’economia dell’UE.

Le emissioni di CO2 prodotte da questo settore generano infatti più del 25% delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’UE delle quali il 70% provenienti dai trasporti su strada che costituiscono la principale causa di inquinamento atmosferico nei centri urbani. Inquinamento che comporta un grave impatto negativo sulla salute dei cittadini in termini di morti premature e malattie croniche: nell’ UE sono oltre 400 mila i decessi prematuri causati dall’ inquinamento atmosferico, con costi sanitari compresi tra 330 e 940 miliardi di euro, pari a una percentuale del PIL dell’UE tra il 3% e il 9%.

Siamo riusciti a far inserire nel testo delle norme volte a tenere conto degli impatti sociali che la transizione verso un’economia a basse emissioni nel settore automobilistico comporterà a tutela dei posti di lavoro.