07
Mar

Risoluzione sulla definizione di PMI

Le PMI rappresentano il 76% delle imprese italiane. Con questa risoluzione abbiamo sventato il tentativo tedesco di aggiungere alla definizione aziende più grandi, cancellando  ogni riferimento a criteri aggiuntivi per la definizione di PMI, come il potenziale di esportazione e limitando il cenno alle imprese a media capitalizzazione (fino a 3 000 addetti) solo ad un invito alla Commissione a considerare l’elaborazione di una definizione ad hoc di tali imprese.

Le micro, le piccole e le medie imprese (PMI) rappresentano l’elemento essenziale dell’economia dell’UE, poiché consentono la creazione di posti di lavoro e per la crescita economica. In Europa Nove imprese su dieci sono una PMI e le PMI creano 2 posti di lavoro su 3.

Considerata l’importanza di questo tipo di aziende, la Commissione Europea ha stabilito delle linee guida, contenute nella raccomandazione 2003/361/CE, che consentissero di definire la categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) come costituita da imprese con meno di 250 occupati, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro.

Alla luce dei molti cambiamenti in atto nella struttura di molte aziende, si sta valutando l’opportunità di aggiornare questa definizione, pertanto il Parlamento ha votato una risoluzione a tutela delle PMI, confermando la necessità di mantenere invariati i tre criteri quantitativi che ben rappresentano le imprese italiane. Il Parlamento ha esortato la Commissione a impedire che soggetti più grandi rispetto alla definizione di PMI possano sviluppare strutture societarie artificiali per trarne vantaggio nell’aggiudicazione dei fondi europei.

Le PMI rappresentano il 76% delle imprese italiane. Grazie a questa risoluzione sono stati ottenuti due risultati: 1) cancellare ogni riferimento a criteri aggiuntivi per la definizione di PMI, come il potenziale di esportazione; 2) limitare il cenno alle imprese a media capitalizzazione (fino a 3 000 addetti) solo ad un invito alla Commissione a considerare l’elaborazione di una definizione ad hoc di tali imprese.

In tal modo abbiamo confermato la validità dei criteri esistenti e ribadito la necessità che le PMI, anche micro, come quelle italiane, siano al centro della politica industriale europea e che ogni futura decisione continui a favorire chi contribuisce in maniera determinante alla crescita del nostro continente.