Le norme dell'UE garantiscono che a tutti i vettori, europei e non europei, siano concessi gli stessi diritti e le stesse opportunità di accesso ai servizi correlati al trasporto aereo. Con alcuni paesi terzi, dove pratiche discriminatorie e sovvenzioni possono conferire indebiti vantaggi concorrenziali ai vettori aerei dei medesimi paesi terzi, sono in corso i negoziati con l'Ue.
L'istituzione del mercato unico dell'aviazione ha trasformato radicalmente il settore del trasporto aereo, contribuendo in modo significativo alla forte crescita che esso ha fatto registrare in Europa negli ultimi vent'anni. Il trasporto aereo internazionale, basato su accordi bilaterali tra Stati, si è sviluppato di conseguenza, caratterizzandosi per il rigido controllo, in particolare, dell'accesso al mercato e dei regimi di proprietà dei vettori. Questa frammentazione in mercati nazionali e l'assenza di un'effettiva concorrenza erano sempre meno in linea con l'innalzamento del tenore di vita e il conseguente aumento della domanda di servizi di trasporto aereo. Le norme dell'UE garantiscono che a tutti i vettori, europei e non europei, siano concessi gli stessi diritti e le stesse opportunità di accesso ai servizi correlati al trasporto aereo. Ciò tuttavia potrebbe non verificarsi in taluni paesi terzi, ove pratiche discriminatorie e sovvenzioni possono conferire indebiti vantaggi concorrenziali ai vettori aerei dei medesimi paesi terzi.
Nel giugno 2017 è stata pubblicata la proposta di regolamento relativo alla tutela della concorrenza nel settore del trasporto aereo, che abroga il regolamento (CE) n. 868/2004, in quanto tale strumento si era rivelato impossibile da applicare.
Nel frattempo la CE ha iniziato i negoziati con i maggiori paesi terzi per concludere accordi multilaterali sull’aviazione.
I benefici, per tutti i paesi d’Europa, sono molteplici.
Dalla protezione verso la concorrenza sleale dei vettori non Europei, alla praticità di non dover più concludere accordi bilaterali ma anche di avere per tutti regole armonizzate.
Da segnalare che gli accordi multilaterali sull’aviazione si trovano in fase di negoziato e prevedono solo la possibilità per il PE di rigettare il risultato dei negoziati tra CE e Stato terzo.