08
Mar

Direttiva sulla lotta contro il terrorismo

La direttiva, approvata con l'astensione della Lega, introduce nuove fattispecie criminose con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dei foreign fighters e soprattutto, come elemento chiave, stabilisce l’obbligo per gli Stati Membri di condividere tra loro le informazioni. Sono previsti, inoltre, aumenti di pena nei casi di reclutamento e addestramento di minori.  Previsti anche il congelamento e la confisca dei beni utilizzati dai gruppi terroristici o conseguiti come prodotto delle loro attività illecite.

Mantenendo un buon equilibrio tra esigenze di sicurezza e tutela delle libertà fondamentali, il testo prevede innanzitutto alcune nuove fattispecie criminose con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dei foreign fighters e soprattutto, come elemento chiave, stabilisce l’obbligo per gli Stati Membri di condividere tra loro le informazioni. Sono previsti, inoltre, aumenti di pena nei casi di reclutamento e addestramento di minori.

Sulla scia dell’esperienza italiana di lotta alle organizzazioni criminali, la direttiva dispone che gli Stati Membri forniscano alle autorità di contrasto strumenti investigativi efficaci come quelli impiegati contro la criminalità organizzata e i reati gravi. Previsti anche il congelamento e la confisca dei beni utilizzati dai gruppi terroristici o conseguiti come prodotto delle loro attività illecite.

Nel testo anche norme dettate per colpire gli intrecci, finanziari e non, tra gruppi terroristici  altre organizzazioni criminali, con l’inclusione tra le condotte incriminate, per esempio, della produzione e dell’uso dei documenti falsi o del traffico di opere d’arte. La direttiva va anche in aiuto delle persone che abbiano subito le conseguenze di atti terroristici, impegnando gli Stati Membri a farsi carico della loro assistenza medica, psicologica e legale.

Ponendo solide basi giuridiche per una più efficace cooperazione tra le forze di polizia, giudiziarie e di intelligence dei singoli Paesi Membri, la direttiva permetterà di innalzare anche all’interno dei confini nazionali il livello di contrasto alla minaccia terroristica, in risposta al suo carattere transfrontaliero.

Inoltre, le disposizioni che colpiscono le connessioni tra gruppi terroristici e organizzazioni criminali “classiche” rafforzano gli strumenti in possesso delle autorità per l’attività interna di contrasto alle mafie.

La direttiva è stata approvata in plenaria il 16 febbraio 2017. La delegazione del Movimento 5 stelle ha votato a favore della Direttiva mentre quella della Lega si è astenuta.