Si tratta di un organo permanente e trasversale per garantire l’integrazione dei diritti dei minori in tutti gli atti legislativi e in tutte le politiche dell’UE. Nel novembre 2016, con una dichiarazione scritta, l’Intergruppo ha preso posizione anche sul tema della continuità affettiva per i minori con genitori detenuti. Nell’aprile 2017 ha fatto seguito, su impulso dell’Intergruppo stesso, una comunicazione della Commissione Europea che ha fissato alcuni principi e linee guida per la protezione dei minori migranti giunti in territorio europeo.
L’Intergruppo del Parlamento Europeo sui diritti dei minori è stato costituito nel dicembre 2014 con l’obiettivo di promuovere i diritti dei minori in tutte le attività europarlamentari. Si tratta di un organo permanente e trasversale i cui componenti operano come “punti di contatto” all’interno delle varie commissioni per garantire l’integrazione dei diritti dei minori in tutti gli atti legislativi e in tutte le politiche dell’UE che abbiano un impatto diretto o indiretto su bambini e adolescenti, da quelle sociali a quelle occupazionali, da quelle economiche a quelle per la sicurezza alimentare.
Con un’azione sia propositiva che di verifica all’interno delle singole commissioni parlamentari, attraverso spazi di dialogo o di partecipazione e in collaborazione con le maggiori organizzazioni internazionali indipendenti, l’Intergruppo ha lavorato per stimolare l’effettiva realizzazione del superiore interesse del minore, principio affermato dalla convenzione Onu sui diritti del fanciullo, recepito nella Carta europea dei diritti fondamentali e ribadito dalla Corte europea di giustizia.
Dell’iniziativa per la nascita dell’Intergruppo ha dato atto la risoluzione sui diritti dei minori del novembre 2014 con la quale il Parlamento Europeo ha anche sollecitato la formale adesione dell’UE alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, allo scopo di renderla giuridicamente vincolante per le istituzioni comunitarie.
Nel novembre 2015 l’Intergruppo ha ufficialmente chiesto alla Commissione Europea di sviluppare una nuova agenda dell’Unione Europea, con azioni interne e oltre i confini UE, per garantire i diritti dei miliardi di minori che vivono nel mondo, tra cui oltre cento milioni nel solo territorio europeo, e per assicurare loro migliori condizioni di vita attraverso una vera e propria roadmap da innestare sulla strategia esistente, in modo da combattere le varie forme di violenza, sfruttamento e discriminazione e promuovere l’inclusione sociale.
L’idea che l’Europa, per essere vicina ai cittadini più giovani, debba ascoltarne le istanze e coinvolgerli nei processi decisionali a diversi livelli, ha portato nel 2018, in collaborazione con Unicef ed Eurochild, all’inaugurazione dello Youth Lounge Space nel palazzo del Parlamento Europeo in occasione della presentazione delle conclusioni del progetto denominato “The Europe kids want”, sondaggio online che ha chiamato bambini e adolescenti a esprimere le loro aspettative nei confronti dell’Europa.
Istruzione, tutela dei minori in ambiente digitale, educazione all’uso consapevole dei nuovi media, tutele per i minori scomparsi attraverso un apposito piano d’azione, attuazione della direttiva contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori, ampliamento delle adesioni alla convenzione de L’Aia sulla sottrazione internazionale di minori sono alcuni dei temi sui quali l’Intergruppo ha fatto sentire la propria voce, promuovendo risoluzioni parlamentari oppure con interventi in conferenze e forum internazionali.
Nel novembre 2016, con una dichiarazione scritta, l’Intergruppo ha preso posizione anche sul tema della continuità affettiva per i minori con genitori detenuti (circa 800mila in Europa), invitando le istituzioni dell’UE e i Paesi membri a istituire una carta europea dei minori figli di persone recluse, un protocollo europeo analogo a quello adottato in Italia, con cui creare un quadro normativo uniforme che assicuri il mantenimento dei rapporti familiari e permetta ai genitori di essere presenti nelle fasi importanti del percorso formativo dei loro figli.
Frequenti gli appelli pubblici dell’Intergruppo alle istituzioni dell’UE e alla comunità internazionale per un’azione forte a tutela dei diritti dei minori violati nelle aree del pianeta interessate da guerre e conflitti.
Numerose azioni dell’Intergruppo, infine, hanno riguardato la protezione dei minori coinvolti nella crisi migratoria. Nel gennaio 2016, in una conferenza internazionale svolta a Palermo, è stato presentato un decalogo di raccomandazioni elaborato in collaborazione con Unicef per la tutela dei diritti di bambini e adolescenti migranti e richiedenti asilo all’interno degli hotspot, i punti di identificazione e accoglienza introdotti dall’Agenda europea sulla migrazione. Tra i punti cardine, il no a qualsiasi forma di detenzione legata alla semplice condizione di minore migrante.
A ciò nell’aprile 2017 ha fatto seguito, su impulso dell’Intergruppo stesso, una comunicazione della Commissione Europea che ha fissato alcuni principi e linee guida per la protezione dei minori migranti giunti in territorio europeo: rapida identificazione e protezione fin dal momento dell’arrivo, potenziamento del ruolo dei tutori per i minori non accompagnati, procedure più rapide per favorire il ricongiungimento familiare, garanzia di condizioni di accoglienza e assistenza adeguate, misure specifiche per l’integrazione e, in ogni procedura legata alla gestione dei flussi migratori, priorità ai casi in cui sono coinvolti i bambini o gli adolescenti.
Nell’aprile 2018, su proposta dell’Intergruppo, il Parlamento Europeo ha votato a larga maggioranza una risoluzione[1] che chiama gli Stati membri a una decisa assunzione di responsabilità per la protezione dei bambini migranti, primi fra tutti quelli non accompagnati, i più esposti al rischio di finire vittime di abusi e sfruttamento, sollecitando la piena attuazione delle raccomandazioni emanate circa un anno prima dalla Commissione Europea e invocando l’attivazione di procedure di infrazione nei confronti degli Stati inottemperanti. Il documento chiede che siano garantiti alloggio dignitoso, assistenza sanitaria e istruzione ai minori migranti fin dal loro arrivo in territorio europeo alle stesse condizioni godute dai minori dei paesi d’accoglienza, che sia predisposto già nei punti di ingresso personale incaricato della loro protezione, che siano istituiti sistemi di registrazione e identificazione non intrusivi e che si lavori per creare rotte migratorie sicure e legali.
La risoluzione chiede inoltre priorità per i ricollocamenti da Italia e Grecia verso gli altri stati e più risorse da parte dei paesi membri a supporto delle autorità locali impegnate nell’accoglienza.
L´esperienza italiana a tutela dei minori ha fornito un importante stimolo ed apporto alle attività dell´Intergruppo.