Ora proteggere tutti i produttori, anche contro vendite sotto costi e aste al ribasso.
“È una grande vittoria per l'Europa e per l'Italia il voto finale, con una maggioranza di quasi il 90%, che mette fine dopo 10 anni di attesa alle pratiche commerciali sleali nella catena agroalimentare. Per l'Italia, la battaglia che siamo riusciti a vincere risulterebbe vana se non venisse rapidamente recepita nella legislazione nazionale, estendendo la protezione a tutti i produttori e integrando la lista di pratiche proibite con le vendite sotto costo e le aste a doppio ribasso”. È il commento a caldo del relatore del dossier Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.
“In appena undici mesi - afferma l'eurodeputato Pd - e nonostante la pressione continua contro il nostro operato delle lobby della grande distribuzione, portiamo a casa un risultato che dimostra come l'Europa per cui ci battiamo sa essere al fianco degli operatori economici più deboli, come gli agricoltori, i produttori e non ultimo i consumatori”.
“Abbiamo infatti raddoppiato - spiega De Castro - da 8 a 16 le pratiche sleali con la possibilità di estenderle ulteriormente a livello nazionale, protetto il 100% degli agricoltori e il 97% delle aziende agroalimentari dell'Ue, compresi settori strategici come il floro-vivaismo e la mangimistica. Ma anche difeso la confidenzialità di chi denuncia e introdotto l'obbligo per l’autorità di contrasto di agire e porre fine alle pratiche sleali, anche sanzionando i responsabili'”.
Per l'eurodeputato, “questa conquista, che pareva difficile se non irraggiungibile, è stata possibile solo grazie ad un gioco di squadra tra i grandi Gruppi parlamentari europei, il Commissario Hogan e gli Stati membri”. “Mi auguro - conclude De Castro - che questa direzione possa continuare ad essere seguita in futuro, con lo stesso impegno, serietà e collaborazione da parte di tutti”.