“Con il voto di oggi, in plenaria a Strasburgo, abbiamo messo in sicurezza il programma Erasmus+ 2014/2020 – dichiara Silvia Costa - in caso in caso di scenario “no deal”, cioè un’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea senza accordo. Mettiamo in sicurezza le attività di mobilità individuale che abbiano avuto inizio prima di quella data e per un massimo di 12 mesi (che è il periodo massimo di mobilità individuale Erasmus). Con questo voto garantiamo che i partecipanti al programma in data 30/3/19 possano portare a termine la loro permanenza senza interruzione (e con una dotazione finanziaria già prevista nel bilancio annuale)”.
Lo ha dichiarato Silvia Costa, europarlamentare del PD e coordinatrice del gruppo S&D in Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo.
“Da oltre 30 anni, Erasmus+ dimostra – prosegue l’europarlamentare - a tutti il vero significato dell’integrazione europea, costituendo l’essenza stessa di un’Europa senza frontiere. Secondo le stime della Commissione, saranno 14 mila i cittadini UE (studenti, tirocinanti, personale docente e volontari) che si troveranno nel Regno Unito e 7 mila i britannici nel resto dell´Unione. In caso di una no deal Brexit, non sarebbero in grado di portare a conclusione un’esperienza Erasmus+ già iniziata e non potrebbero essere più ammessi a beneficiare delle borse di studio. La modifica si applica a tutti i Paesi partecipanti al programma Erasmus+, quindi anche Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Turchia, Macedonia del Nord e Serbia”.