28
Mar

Brexit

L’uscita della Gran Bretagna dall’Europa e il processo negoziale.

Una delle sfide più difficili di questa legislatura è stata la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea.

Con le proprie risoluzioni e il dialogo costante col capo-negoziatore europeo Michel Barnier, il Parlamento ha acquisito un ruolo di primo piano all’interno del processo negoziale, sullo stesso piano di quello svolto dal Consiglio.

La nostra prima priorità è stata proteggere i diritti dei tre milioni di cittadini europei nel Regno Unito, di cui circa 800 000 italiani. Anche grazie al nostro impegno la bozza di accordo garantisce a vita a tutti i cittadini coinvolti dalla Brexit i diritti di residenza, lavoro, studio e assistenza sociale assicurati dalle leggi europee.

Un nostro successo è stato l’inclusione tra i beneficiari di questa tutela a vita anche dei figli futuri dei cittadini europei residenti nel Regno Unito nati dopo la Brexit.

Ci siamo impegnati per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, patenti, marchi e indicazioni geografiche, e per la piena protezione anche nei futuri accordi commerciali dell’integrità del mercato interno e degli standard sociali, ambientali e di lavoro europei, chiarendo che non accetteremo mai una competizione al ribasso su questo terreno.

Al momento in cui questo resoconto va in stampa, l’esito della Brexit è ancora incerto e il rebus di come conciliare l’assenza di una frontiera in Irlanda con l’integrità del mercato unico europeo ha fatto da catalizzatore di tutte le contraddizioni della scelta di lasciare l’Ue.

Questa difficoltà è la migliore testimonianza di come l’ideologia antieuropea si basi su presupposti falsi e ingannevoli, e su come l’Europa possa essere solida e efficace quando è unita e privilegia il metodo comunitario a quello intergovernativo.