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Mar

Finanza sostenibile

Il ruolo del mondo finanziario dopo gli Accordi di Parigi. I Regolamenti approvati.

Con la sottoscrizione, da ultimo, dell’Accordo di Parigi, l’Unione europea si impegna a perseguire ambiziosi obiettivi ambientali, al fine ultimo di ridurre le emissioni nocive e dunque l’inquinamento, e di combattere il surriscaldamento globale.

Con questo pacchetto di proposte si vuole fare sì che anche il mondo finanziario giochi un ruolo attivo nel perseguimento di tali obiettivi. Si mira allora a garantire che fattori ambientali e sociali, più in generale ecosostenibili, siano sempre al cuore delle operazioni di investimento.

In particolare, con una squadra negoziale guidata dai Socialisti e Democratici abbiamo raggiunto un grande traguardo su tutti e tre i fronti sui quali la Commissione europea era intervenuta con il pacchetto normativo dello scorso anno.

Anzitutto, con il regolamento sugli indici di riferimento abbiamo introdotto degli indici che, avendo come parametro gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi, permettano agli investitori di sapere, più o meno dettagliatamente, quale impatto possono avere certi investimenti in termini di emissioni di carbonio.

Con il regolamento sull’informativa, poi, ci siamo posti l’obiettivo che gli operatori di mercato forniscano ai propri clienti tutte le informazioni necessarie circa il modo in cui gli operatori stessi integrano, nelle operazioni di investimento o di offerta di prodotti o servizi finanziari, i fattori ambientali e climatici, e valutano se e in che misura tali fattori possano incidere sul risultato del prodotto o servizio offerto.

Al termine di duri negoziati con Commissione e Consiglio - quest’ultimo restio a progredire a causa dell’opposizione di diversi Stati membri - abbiamo ottenuto un testo ambizioso, che costituirà una pietra miliare nella finanza verde.

Infine, ci stiamo battendo per l’adozione del regolamento sulla c.d. tassonomia, ovvero un insieme di requisiti validi sull’intero territorio europeo che è necessario soddisfare perché un prodotto o servizio finanziario offerto sul mercato sia qualificabile come “verde” o “ecosostenibile”, e sia pertanto in linea con gli obiettivi ambientali e climatici perseguiti dall’Unione europea. Tale regolamento sarà al centro dell’attività del Partito democratico e dei Socialisti e Democratici nella prossima legislatura, e il nostro impegno è di ottenere un risultato tanto ambizioso quanto quanto quello raggiunto con gli altri due regolamenti.