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Risoluzione legislativa sull′attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea

Il regolamento, approvato con il voto contrario della Lega, istituisce la Procura europea, primo organo dell’Unione Europea dotato di autonomi poteri di indagine penale su scala sovranazionale. Al nuovo ufficio del Procuratore europeo il testo attribuisce la competenza sui reati che colpiscono gli interessi finanziari dell’UE, incluse le frodi Iva. La nascita della Procura europea è tra i maggiori progressi mai compiuti dall’UE in materia penale e rappresenta una svolta storica nella lotta alla criminalità transfrontaliera.

Il regolamento istituisce la Procura europea, primo organo dell’Unione Europea dotato di autonomi poteri di indagine penale su scala sovranazionale. Al nuovo ufficio del Procuratore europeo il testo attribuisce la competenza sui reati che colpiscono gli interessi finanziari dell’UE (reati Pif), incluse le frodi Iva. Il regolamento disciplina la struttura della Procura europea, le modalità di funzionamento e i criteri di composizione dell’ufficio e contiene norme su garanzie procedurali e protezione dei dati personali.

La presenza di un organo con il potere di avviare autonomamente indagini penali sulle frodi finanziarie e Iva a danno dell’UE consentirà di combattere più efficacemente anche le mafie, considerato che le loro attività illecite travalicano ormai i confini nazionali e che spesso i reati transfrontalieri contro gli interessi finanziari dell’Unione Europea sono commessi proprio dalle organizzazioni criminali. Il nuovo regolamento, al quale l’Italia ha dato grande impulso durante il proprio semestre di presidenza del Consiglio, crea le condizioni per un innalzamento del livello di cooperazione giudiziaria e investigativa con gli altri Stati Membri. Cosa avremmo potuto ottenere di più? Pur non rispecchiando del tutto le ambizioni iniziali circa il grado di autonomia del nuovo organo, la nascita della Procura europea è tra i maggiori progressi mai compiuti dall’UE in materia penale e rappresenta una svolta storica nella lotta alla criminalità transfrontaliera.

Resta il rammarico per il ricorso alla formula della cooperazione rafforzata a causa della mancata adesione da parte di alcuni Stati Membri, non dipesa dal Parlamento Europeo. Questi Paesi potranno aderire in seguito ma nell’attesa occorrerà fissare un preciso orientamento sui rapporti con l’agenzia Eurojust, proprio in considerazione degli spazi non coperti dall’azione della Procura europea.

La risoluzione è stata approvata il 5 ottobre 2017.